Legambiente Umbria ha chiesto alla Provincia di Perugia che nelle disposizioni adottate nei prossimi giorni per fronteggiare l'emergenza idrica sia prevista la sospensione dell'esercizio delle centraline per la produzione di energia elettrica qualora la spontanea portata idrica del corso d'acqua risulti inferiore alle condizioni minime di esercizio. In Umbria il consumo delle acque superficiali impiegate per l'agricoltura ammonta al 70-80% e in momenti di criticita' accertata, spesso si ricorre a ordinanze restrittive che portano alla sospensione o alla limitazione di licenze e concessioni di attingimento. Secondo Legambiente all'uso dell'acqua in agricoltura pero' si aggiunge anche il problema di numerose centraline e prese idrauliche presenti sui bacini fluviali. Tali strutture, tranne alcune eccezioni sul territorio della Valnerina, non sempre beneficiano della portata idrica sufficiente, e per questo - ritiene l'associazione ambientalista - lavorano spesso in modo discontinuo sottoponendo il corso d'acqua a continue variazioni idrologiche, causate dalle manovre idrauliche necessarie per la produzione di energia elettrica (invasamento e successivo svasamento). Tutto cio' origina pericolose pressioni sull'ecosistema acquatico e diminuisce ulteriormente le gia' limitate disponibilita' idriche. Di qui la richiesta alla Provincia Condividi