delitto cicioni.jpg
di Isabella Rossi Con l’udienza di questa mattina il processo a Roberto Spaccino, accusato dell'omicidio della sua giovane moglie, Barbara Cicioni, all’ottavo mese di gravidanza, entra nel vivo. Di partcolare rilevanza è stata la testimonianza della prima teste, la signora Orietta Urli, infermiera all’ospedale di Marsciano, dalla quale sono scaturiti alcuni importanti elementi. Nella notte tra il 24 e il 25 maggio 2007 l'infermiera arrivò alla villetta di Compignano poco dopo le una. Sopraggiunta nella camera da letto trovò il corpo di Barbara disteso sul pavimento in posizione prona, rivolto verso l’armadio, mentre il marito, Roberto, si trovava sopra di lei a cavalcioni. “Gli abbiamo chiesto di spostarsi. Il polso non c’era più”, ha dichiarato la teste. Il viso rivolto sul pavimento, il braccio sinistro supino, il braccio destro con il polso prono. Ed è la “strana posizione” del polso sinistro a colpire in modo particolare l’infermiera. Per il resto il corpo di Barbara presentava una ferita al labbro superiore, escoriazioni, sangue dal naso, e la cianosi periferica degli arti superiori, cioè delle dita e delle mani. Quella sera alla villetta La dottoressa Manente, l'avvocato per il Comitato 8 Marzo cosituitosi parte civile nel processo, ha chiesto all’infermiera quante persone erano presenti alla villetta di Compignano al suo arrivo. “6,7, 8 persone” ha affermato l’infermiera che aveva già dichiarato di sapere che si trattava di parenti. Poi però la teste ricorda che alla sua uscita dalla villetta la gente continuava ad arrivare, e una volta fuori rimane colpita da una circostanza: “il fratello di Roberto aveva un’aria indifferente” ma si affretta a sottolineare la teste: “E’ solo una mia sensazione personale.” La Borsa Il P.M. Antonella Duchini ha chiesto alla teste se si ricordasse della vicenda di una borsa. “La borsa stava sull’ingresso principale sul mobiletto a sinistra. la cognata ha detto è il motivo per cui l’hanno uccisa” ricorda l’infermiera che a quel punto dichiara di aver invitato i presenti a non toccarla in modo che potesse essere rilevata dai carabinieri. Tuttavia, riferisce l'infermiera, “Roberto ha affermato di averla portata con sé in lavanderia”. Segni d'effrazioni Dai presenti in villa al momento del suo arrivo, dichiara l'infermiera, le è stato fatto notare un segno d’infrazione su una porta finestra. Inoltre c’è la questione della porta basculante del garage. Alla domanda posta dal P.M. se ella si ricordasse di aver visto la porta basculante aperta l’infermiera ha risposto:“il fratello disse che la porta era aperta”. Come era vestito Roberto Secondo la deposizione rilasciata al P.M. il 6 settembre 2007 l’infermiera ricorda che al suo arrivo Roberto Spaccino era vestito “con una maglietta colorata e dei pantaloncini corti. Era molto ben curato e profumato. Mi ricordo questo buon profumo.”ha sottolineato la teste. Il liquido in camera da letto Un inedito particolare è emerso dalla testimonianza della signora Urli: una grande quantità di liquido presente tra il corpo e il letto. Liquido incolore e inodore, e non si trattava di liquido amniotico come riveleranno le ispezioni sul cadavere. La quantità del liquido era tale, ha asserito la teste, che degli schizzi le hanno sporcato le scarpe. “Ho notato che il liquido tendeva ad asciugarsi” afferma. Inoltre, secondo la testimone, anche gli slip di Barbara e la camicia da notte erano bagnati, ma solo parzialmente. In mattinata è stato mostrato, inoltre, un importante filmato girato dalla scientifica e poi successivamente inviato ai Ris. Le riprese hanno mostrato con abbondanti particolari le condizioni della villetta al momento dell’arrivo della squadra, dopo l’intervento del pronto soccorso. Condividi