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Aveva sentito odore di dervia centrista ben prima che il processo per la nascita del Pd fosse bello che avviato. Lui, il bel Folena, che del Pci sentiva ancora i morsi al cuore, aveva deciso di andarsene dai Ds armato solo di un progetto un po' folle un po' però già figlio delle dinamiche politiche italiane: cercare di riunione tutta quella sinistra italiana che non crede nel centro come terra promessa. Pietro Folena ne parlò un po' giro; non raccolse molto. Finchè Fausto Bertinotti, capo di Rc, decise che era giunto il momento di provare ad aggregare. Ed ecco che sulla barca rossa Folena ha preso il via per la Camera, non targato più Ds. Folena ha anche una sua roccaforte in Umbria di seguaci: si trova nello spoletino dove la sua associazione Uniti a Sinistra può contare il carisma e l'esperienza di Agostino Pensa. Folena è sbarcato oggi, quanto presidente della Commissione Cultura della Camera, in Umbria per parlare di libera informazione, contributi all'editoria e altro ancora. Al margine dell'incontro c'è stato anche tempo di parlare de La Sinistra-L'arcobaleno. Folena, scusi, anche oggi ha detto che c'è bisogno di fare un passo avanti con la Sinistra-l'Arcobaleno. Vuol ribadire il suo pallino di gruppi unici alla Camera, al Senato e ovunque? "Intanto vuol dire dotarsi di una struttura in grado di produrre cammini unitari e proposte politiche buone da essere presentate alle Camere. Per quanto riguarda i gruppi unici, reputo che sia un grande segnale per i nostri elettori e per la gente simpatizzante che ancora ci sta studiando. Lo aveva chiesto ad ottobre, cogliendo il favore di Sinistra Democratica, sperò che lentamente si possa arrivare a questo processo politico. So che nella vostra Umbria sono nati degli intergruppo de La Sinistra. Immagino che se si facesse anche a livelli più alti, si innesterebbe il via libero ad una sorta di partito quasi unitario seppur plurale" Gruppi unici è veramente difficile. Finchè a livello nazionale continua la diffidenza di tutti contro tutti la situazione peggiora anche in periferia. Prenda l'Umbria: i verdi sognano una unità con i movimenti e basta; il Pdci non siede al tavolo perchè non si fida della legge elettorale a livello nazionale. Altro che integruppi. "Lo detto e lo ripeto: l'unità de la Sinistra si è innescata ormai in maniera definitiva, si può perdere qualche pezzo, ma si tratterà di frammenti. La Sinistra-l'arcobaleno piace moltissimo alla base che sogna un partito forte intorno al 12 per cento, in grado di rappresentare i lavoratori e di dare spallate al precariato. Possono fare passi falsi soltanto qualche isolato dirigente, non certo la macchina che ha ben sentito gli umori della piazza". Qualcuno dice, negli ambienti romani, che è lei il vero competitor per la ledership de la Sinistra del filosofo-governatore Vendola. Insomma sarebbe entrato dalla finestra, dopo l'uscita dei Ds, ora rischia di fare il padrone di casa. "Pensare oggi a chi può essere il leader è fuori dai giochi ed è pericoloso. Pensiamo ai programmi. Personalmente il mio impegno è tutto incentrato nell'unire la sinistra" Condividi