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E' ancora in corso l'operazione della squadra mobile della questura di Perugia che ha portato all'esecuzione di 35 provvedimenti di custodia cautelare nell'ambito di un'indagine della procura della repubblica del capoluogo sull'appalto e affidamento di lavori pubblici. Sono otto, quattro imprenditori privati e quattro dirigenti dell'amministrazione provinciale di Perugia, le persone che sono state condotte in carcere. Agli altri destinatari dei provvedimenti sono stati concessi gli arresti domiciliari. La polizia e' ancora impegnata in perquisizioni e nell'acquisizione di documentazione sui lavori oggetto delle indagini. Questi gli imprenditori arrestati: Carlo Carini, perugino, 54 anni,dal 10 luglio scorso vicepresidente della Confindustria di Perugia e dal 2003 presidente dell'Ance, il sindacato provinciale dei costruttori (nei giorni scorsi si era dimesso da entrambi gli incarichi) di Perugia; Massimo Lupini, della ditta Seas; Gino Mariotti, amministratore della Appalti Lazio; Dino Bico, amministratore della Ediltevere. Questi invece i quattro funzionari della Provincia di Perugia condotti in carcere: Adriano Maraziti (direttore area viabilita'); Fabio Patumi (dirigente servizio appalti); Maria Antonietta Barbieri (responsabile ufficio contratti e appalti); Luca Gervasi (direttore area ambiente e territorio). Si e' appreso inoltre che in Provincia e' in corso una riunione della maggioranza per una valutazione politica degli ultimi sviluppi delle indagini, alla quale non partecipa l'assessore Riccardo Fioriti (Pd) destinatario di una delle informazioni di garanzia inviate alla fine del maggio scorso. Negli uffici della Provincia di Perugia il 28 maggioscorso erano stati sequestrati documenti su gare ed appalti per lavori stradali in vari comprensori, per la ristrutturazione di una scuola e per la manutenzione idraulica di corsi d'acqua. In quella occasione acquisizioni di documenti erano avvenute anche in Regione (sulla procedura dell'affidamento dei lavori per il consolidamento della rupe di Massa Martana), al Comune di Citta' di Castello, in quello di Perugia, alla Fondazione Cassa di Risparmio (sull'affidamento della progettazione delnodo stradale di Perugia) e presso alcune aziende private. Il pm Manuela Comodi ipotizzava l'esistenza di una rete che avrebbe aggiustato gli appalti con la complicita' di funzionari di amministrazioni pubbliche.( Condividi