Gubbio/ "BioFest sotto l'albero": tavola rotonda su il "Bio nel piatto"

Nonostante la crisi economica, gli acquisti di prodotti biologici sono cresciuti del 10% nei negozi specializzati e del 7% nella grande distribuzione organizzata. Il segnale che da parte dei cittadini c’è un ritorno alla ricerca della qualità nell’alimentazione ed alla valorizzazione dei prodotti locali e stagionali. È uno dei concetti espressi dalla tavola rotonda “Il bio nel piatto”, organizzata da Provincia di Perugia e Cia dell’Umbria nell’ambito di “Biofest sotto l’albero”, in corso a Gubbio fino a domani. E proprio la qualità è stato uno dei temi centrali che per l’assessore provinciale al Turismo e Ambiente, Roberto Bertini, deve diventare il biglietto da visita dell’Umbria. “Dobbiamo credere sempre più in ciò che abbiamo: una qualità culturale elevata, una qualità ambientale da difendere, qualità delle “materie prime” e dei borghi storici. Un “pacchetto” che può rappresentare qualcosa di importante per l’Umbria, che non ci dobbiamo inventare e che deve farci guardare al futuro con ottimismo”.
L’incontro è stato aperto dal sindaco di Gubbio, Maria Cristina Ercoli che ha evidenziato la necessità di “riscoprire il senso del gusto e la capacità di distinguere i prodotti di alto valore da quelli di basso valore”. “Biofest ben si lega alla spinta che l’amministrazione comunale ha dato al settore agricolo riscoprendo le tipicità e chiedendo alla nostra terra solo ciò che può dare”. A moderare la tavola rotonda, Piergiorgio Oliveti, direttore Cittàslow International che ha evidenziato come il biologico stia ormai uscendo da una condizione di “ghettizzazione”. “Ma deve diventare una punta di eccellenza ed entrare nella normalità del consumo e la tendenza all’aumento degli acquisti (+2,4%, dati Ismea 2010) nonostante la crisi va in tale direzione. Allontanare le tentazioni portate dal cosiddetto “cibo spazzatura” è un servizio per la nostra salute e per il futuro economico dei nostri territori che rischiano la desertificazione agricola”. Al dibattito ha preso parte anche Graziano Cappannelli, assessore all’Agricoltura del Comune di Gubbio. “Occorre ridare dignità all’agricoltura e riqualificare la figura dell’imprenditore agricolo. Ed in una società “aggredita” da cibo, si avverte anche la necessità che si recuperi quella sobrietà nel rapporto con l’alimentazione tramandata dalle precedenti generazioni”.
Il biologico come manifesto della biodiversità. È la valutazione espressa da Giuseppe Montanari, gastronomo e nutrizionista, che nella sua relazione ha effettuato anche un’analisi storica dell’origine del biologico nell’eugubino proiettando, ad esempio, la pianta del vivaio dei monaci olivetani del 17° secolo. “Non possiamo introdurre marchi di fabbrica, ad esempio, per la cucina eugubina o umbra: i migliori indicatori biologici sono la presenza del tartufo e delle api. Dove nasce il primo e dove migrano le regine, i terreni sono sani”. Biologico come sinonimo di un percorso che nasce sui campi (da coltivare con meno chimica e più rispetto delle fasi naturali) e prosegue in cucina. “I prodotti vanno anche preparati e consumati in modo biologico – osserva Montanari – ed anche i rifiuti organici se non impareremo a trattarli con metodo “bio” ce li ritroveremo accumulati sulle strade”. “Dobbiamo favorire l’evoluzione del settore biologico – fa notare Walter Trivellizzi, Cia Umbria – affinché da settore di elite diventi settore riservato ad una massa di agricoltori e consumatori. Per fare tale salto occorre però coinvolgere sempre più la Gdo e migliorare i meccanismi di distribuzione, specie in una fase come questa caratterizzata da prezzi all’origine calanti e costi di produzione agricola crescenti”. Un cambio di passo che potrà realizzarsi coinvolgendo anche il settore della ristorazione. “Il settore deve assumere un nuovo ruolo – ha aggiunto Gianfranco Urbani, Confesercenti Gubbio – verso la valorizzazione dei prodotti locali e biologici che se ben compresi possono diventare il miglior strumento di promozione e di marketing del territorio”.
Nelle logge dei Tiratori, in Piazza 40 Martiri, prosegue fino domani sera la mostra mercato dei prodotti biologici che anche nella città dei ceri propone uno spaccato delle migliori produzioni regionali e nazionali, dallo zafferano al caffè, dal miele alle marmellate, dai tessuti ai cosmetici biologici. Presente anche uno stand dedicato ai dolci natalizi pugliesi a base di mandorle.
Anche domani, domenica 12 dicembre, dalle 10 alle 18, è previsto il laboratorio multimediale Gola del Bottaccione – Archivio della terra (info e prenotazioni 075 9274494 - 328 1367418). Dalle 10 alle 17 è inoltre possibile accedere all'area multimediale curata dalla Provincia di Perugia.
Per altre informazioni: www.biofest.it

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