Una legge importante, una scelta politica innovativa, per assicurare, senza oneri significativi per il sistema pubblico, prestazioni sanitarie ritenute ormai fondamentali nel determinare la qualità della vita dei cittadini: servizi, in cui il Servizio sanitario nazionale ha tradizionalmente presentato un impegno sempre molto limitato. La sostanziale esclusione dai livelli essenziali di assistenza - LEA – lascia, infatti, l'assistenza odontoiatrica protesica ed ortesica, quasi completamente, alla iniziativa privata, sia per la parte di stretta competenza medica che per quella relativa alla fornitura dei manufatti, con oneri economici notevolissimi e spesso insostenibili per larghe fasce di cittadini. L'alto costo degli interventi riduce poi i tempi e le occasioni per la prevenzione: si accede sempre più spesso agli studi dentistici solo quando si hanno gravi problemi o patologie in atto ed, inoltre, favorisce l'abusivismo: sono gli utenti stessi, infatti, che preferiscono spesso rivolgersi ai tecnici odontoiatri invece che ai medici specialisti per poter ottenere un qualche risparmio, a scapito della qualità delle prestazioni. Poiché le protesi dentarie sono ormai ritenute, non un lusso, ma un presidio sanitario di primaria necessità da parte di tutti i cittadini, in particolare, dagli anziani, è giusto che la Regione dia una risposta “da subito” utilizzando tutte le possibili risorse e sinergie in maniera virtuosa, mettendo al centro della propria attività, realmente, i bisogni dei cittadini, ad iniziare da quelli più deboli economicamente e socialmente. Le politiche delle cosiddette liberalizzazioni, avviate da oltre un decennio, non hanno tenuto conto del fatto che la vera questione politica prioritaria da affrontare era, ed è, la mancata affermazione nel nostro Paese, prima come convincimento culturale diffuso e poi come prassi operativa, tra tutte le categorie imprenditoriali, di quello che è il caposaldo di un mercato liberalizzato, cioè l’effettiva concorrenza tra le imprese. Le categorie - i medici dentisti in questo caso- invece che migliorare i costi di gestione, ad esempio con l’associazionismo, preferiscono attuare operazioni di cartello mantenendo tutti lo stesso prezzo, o, più spesso, alzandolo tutti insieme. In questi casi l’intervento più efficace è quello di introdurre la concorrenza da parte del sistema pubblico, quale moderatore dei prezzi e maieuta di un sistema di concorrenza effettivo. Non è un caso, infatti, che laddove vi è una copertura pubblica delle prestazioni, come ad esempio in Gran Bretagna, l’odontoiatra privato deve rendere più appetibili le sue prestazioni riducendo sensibilmente i costi per gli utenti. La proposta di legge prevede di attivare in tutti i presidi territoriali delle ASL della regione un Servizio di assistenza odontoiatrica protesica ed ortesica rivolto alla generalità della popolazione che eroghi le prestazioni al costo previsto dal nomenclatore tariffario ufficiale predisposto dal Ministero della Salute. Il costo di tali prestazioni è a totale carico dell’utente, senza oneri per il fondo sanitario nazionale, nel rispetto della normativa sui LEA. Ma si tratta di un costo che è mediamente il 65% minore di quelo sostenuto nel mercato privato. Il valore di questa proposta di legge va, pertanto, oltre l’ambito sanitario e si propone come modello di governance del sistema pubblico che assume il ruolo di regolatore e calmieratore dei prezzi: una sorta di sussidiarietà orizzontale rovesciata, quando la privatizzazione ed il mercato non mantengono le promesse. E’ importante ridurre i costi per i cittadini senza impegnare risorse del Fondo sanitario regionale, che devono essere destinate, in odontoiatria, in via prioritaria, verso programmi di prevenzione primaria, rivolti alla generalità della popolazione giovanile, quali quello della “sigillatura dei molari e premolari” che di fatto azzera la patologia più importante in tale ambito, cioè la carie dentaria. Tali programmi, se realizzati con coerenza, sono molto importanti, in quanto legittimano pienamente di fronte ai cittadini il significato autentico di un servizio sanitario universalistico, cioè di tutti e per tutti i cittadini. Una soddisfazione doppia per il nostro movimento in quanto una analoga proposta di legge di iniziativa popolare era stata da noi presentata insieme ai Sindacati pensionati di CGIL, CISL ed UIL proprio 10 anni or sono, senza, però, esito alcuno. Merito quindi dei consiglieri regionali Vinti e Lupini che hanno ritenuto di riproporre l’istituzione di tale Servizio e di essere riusciti a portarlo avanti fino all’approvazione da parte del Consiglio regionale. Condividi