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di Daniele Bovi “L'ho fatto per la grande amicizia che ho con Leonardo, perché tifo il Perugia e perché lo vorrei vedere in C1”. A parlare con Umbrialeft è Patrizia Vinti, la pirotecnica proprietaria dello Junior Tennis Club di Perugia che da oggi aggiunge una pagina in più al romanzo del Perugia covarelliano. Portano la sua firma infatti gli assegni da 400 mila euro (bancari e non circolari) mostrati ma non depositati dai legali di Covarelli durante l'udienza di oggi in cui si è discusso il ricorso dell'ex patron biancorosso. Ricorso (di cui Umbrialeft ha parlato diffusamente qui http://www.umbrialeft.it/node/38416) con cui gli avvocati Portinaro e Bonsignore hanno chiesto alla Corte d'Appello di Perugia la revoca delle sentenze di fallimento di Perugia e Mas, la società immobiliare di Covarelli che deteneva il cento per cento delle quote della società sportiva. Esaminati i nuovi elementi il giudice si è preso 48-72 ore per decidere. Meglio, però, evitare di creare illusioni: le possibilità di esito positivo dell'operazione sono pochissime. I legali di Covarelli poi durante la breve udienza iniziata qualche minuto dopo le 13 hanno specificato che il deposito degli assegni, con conseguente “soddisfazione” dei creditori (fra i quali si è insinuata anche l'Enel per una cifra pari a 70 mila euro), avverrà solo in caso di revoca delle sentenze di fallimento. In particolare 50 mila euro andrebbero ai creditori della Mas, 200 mila a quelli del Perugia e il resto per le spese delle procedure di fallimento. “La Corte d'Appello – ha detto terminata l'udienza l'avvocato Portinaro – ha dimostrato molta sensibilità nell'accogliere quelli che sono non nostri capricci ma l'esigenza di iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro”. “Abbiamo presentato – ha aggiunto invece Bonsignore – un dato economico apprezzabile per cercare di evitare la Serie D, non degna di questa squadra”. Lo stesso concetto che Patrizia Vinti ripete ad Umbrialeft. Il problema però è che le domande intorno all'operazione di questa mattina sono parecchie. Perché la signora Vinti ha deciso di investire una cifra così importante? “In realtà – dice la Vinti – io ho fatto solo da ponte mettendo a disposizione il mio conto corrente”. Se è così, di chi sono i soldi? “Di due imprenditori – risponde la titolare del notissimo club perugino di cui Covarelli è un habitué – che però non vogliono apparire”. E come mai non vorrebbero apparire? “Io – dice – non ho voluto sapere nessun motivo. Magari hanno fiutato un buon affare, non so che dirle. Magari dopo la revoca queste persone verranno fuori. Però mi faccia dire una cosa”. Prego. “Io l'ho fatto per l'amicizia che ho con Leonardo, abbiamo vissuto una vita insieme. Con lui rido e scherzo e abbiamo mangiato insieme qualche volta in questi giorni. Di quei soldi sono sicura altrimenti la faccia non ce l'avrei messa. Non mi presterei mai ad una cosa del genere”. Condividi