Oggi, 24 giugno 2010 è di nuovo D-day. Veramente sarebbe un D-day/ter, visto che abbiamo vissuto altri due precedenti D-day, quello relativo giorno in cui venne dichiarata fallita la società e quello successivo, in cui andò deserta l'asta per l'acquisto della stessa. Oggi quindi un terzo D-day e, forse, l'8 luglio un D-day/quater, nel caso, assai improbabile, che dopo l'udienza odierna fissata in Corte d'Appello, il Giudice deciderà che, il ricorso presentato da Covarelli è fondato e accompagnato da un'adeguata quantità di "lilleri", euro o sterline inglesi, fa lo stesso.
Non ci facciamo troppe illusioni, come detto e ripetuto, se si riuscisse a salvare il titolo sportivo in Lega Pro, non ci lamenteremmo di certo. Se Covarelli, salvando se stesso da possibili guai giudiziari conseguenti ad un'accusa di bancarotta fraudolenta, riuscisse anche a salvare anche il Grifo, non lo ringrazieremmo certo, poiché dopo tutto quello che ci ha fatto passare, sarebbe lui a dover ringraziare i tifosi per non averlo rincorso fino allo stremo, lungo il percorso verde; ci aspetteremmo solo un suo definitivo allontanamento da tutto ciò che è accostabile al Perugia.
Intanto, il Comitato dei tifosi, rappresentato dall'Avv. Biscotti e da Luca Chiavini, sembra compiere qualche passo in direzione dell'iscrizione in D; si legge, infatti, che è stato fissato un appuntamento presso un Notaio per la costituzione di una Società, che sarà poi affiliata al CRU, azione necessaria questa per poter chiedere il ripescaggio in D e ripartire dai dilettanti.
Successivamente dovrà gioco forza, partire la campagna di azionariato popolare, finalizzata a reperire una parte di fondi, che saranno impiegati per l'iscrizione, che compresa la cauzione, ammontano a 400 mila euro. Poi, dovranno entrare in campo gli imprenditori e gli amici del Grifo che, disponendo delle risorse necessarie per la gestione della stagione, acquisto di giocatori, ingaggi, contributi e affitto del Curi, in quanto la gestione diretta sarebbe un suicidio economico, dovranno sostenere l'impegno economico di una stagione a vincere.
Affidandosi a gente esperta e di categoria, ma per questo bisogna fare in fretta, perché i pezzi migliori si stanno accasando o si sono accasati, e se si dovesse andare a pescare tra i professionisti, anche svincolati, ci sarebbero problemi legati ai costi maggiori. Per gli ingaggi dei giocatori di una rosa formata da 8/9 giovani under 20 e una dozzina di over potrebbero essere necessari oltre i 3/400 mila euro (da conti fatti da addetti ai lavori), poi ci sono i costi relativi al materiale tecnico e sportivo. Qualche soldo, pensiamo, potrebbe arrivare dagli sponsor, almeno per la gestione della o delle squadre giovanili; il resto lo dovrebbe fare l'elemento indispensabile a coordinare tutto: il presidente, una figura dalla forte personalità, di riferimento e che abbia la capacità di rappresentare l'elemento catalizzatore necessario perché la "reazione" avvenga nel modo giusto.
Altri nomi, tutti rigorosamente al condizionale (come indica un articolo del Giornale dell'Umbria): Damaschi, Angelelli, Farchioni, forse Bigazzi e Pedini, sarebbero già d'accordo su molte cose. Immaginiamo siano in attesa degli sviluppi della questione "ricorso" da parte di Covarelli, e di definire la questione stadio, che nessuno vuole in gestione. Il Sindaco, si dice, si augura una soluzione autoctona ed il gruppo così formato sembrerebbe poter dare le garanzie economiche necessarie per una serie D vincente ed un futuro sportivo altrettanto vincente. Impensabile vivacchiare in D, per Perugia ed il Grifo, dopo un paio d'anni finiremmo sicuramente per chiudere "baracca e burattini".
Marco Casavecchia
www.perugianelcuore.it
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