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di Daniele Bovi Dormant. E’ arrivata ieri sera intorno alle 21 da Londra la parola che mette probabilmente una pietra tombale sulle speranze di Leonardo Covarelli di ribaltare l’esito della sentenza di fallimento del Perugia e della Mas, l'immobiliare dell'ex patron biancorosso che detiene il 100 per cento delle quote della società sportiva. Una parola contenuta nella visura camerale planata, come detto, ieri sera sul tavolo dell’avvocato Andrea Migliarini, che ha rappresentato questa mattina in Corte d’Appello la curatela fallimentare nell’udienza in cui si è discusso della richiesta di sospensiva della liquidazione dell’attivo (ossia del titolo sportivo del Perugia). La Corte d’Appello si è presa 24-48 ore di tempo per emettere un’ordinanza il cui verdetto, almeno alla luce di quanto emerso oggi, appare scontato. In una delle venti pagine della memoria presentata dalla curatela (il ragionier Patumi non era presente a causa della rottura del tendine d’Achille rimediata durante una partita di tennis, auguri), si dice chiaramente, carte alla mano, che la Osj Knights of Malta Foundation dell’avvocato Rossi è sì una società iscritta nel registro delle società inglesi, ma risulta inattiva (“dormant”) addirittura dal 31 dicembre 2008. Cosa che, si legge nella memoria della curatela, fa presupporre che il famoso pagamento da 13 milioni di euro con cui Rossi vorrebbe rilevare la Mas non possa essere ottemperato. Secondo quanto trapelato quella parolina in inglese ha suscitato ancora più perplessità nel collegio giudicante. Durante l’udienza, occasione per un primo confronto tecnico tra tutti i soggetti in causa (legali di Covarelli, curatela e avvocati dei creditori), sono state discusse anche questioni di sostanza. Prima fra tutte quella che riguarda i creditori. Le voci circolate in questi giorni tali sono rimaste e quindi, ad oggi, neanche un euro è stato versato. A domanda diretta l’avvocato Pauselli, legale di uno dei creditori, sorride amaro e tira dritto: “Che cosa hanno portato? Niente di nuovo”. Sempre durante l’udienza il giudice ha poi attentamente valutato i numerosi allegati al ricorso con cui i legali di Covarelli, Portinaro e Bonsignore, hanno chiesto la revoca del fallimento (udienza il prossimo 8 luglio, per leggere il servizio di Umbrialeft sul ricorso clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/38416). Allegati che, sempre secondo quanto trapelato, non avrebbero per nulla convinto il giudice. Come esempio si può prendere il bond da 27 milioni di dollari depositato presso Ubs: emesso nel 2007 è in scadenza nel 2010 ma, secondo quanto riferito dagli avvocati de creditori, non si sa bene in quale mese del 2010. “E se l’hanno già monetizzato – dice un avvocato – noi che ci facciamo?”. Prima dell’udienza l’avvocato Feliziani, uno dei legali di Covarelli, parlava già di “flebilissime speranze” in merito all’accoglimento della sospensiva. All’uscita invece uno dei legali di Covarelli, l'avvocato Arturo Bonsignore, ha espresso apprezzamento nei confronti della Corte d'appello “per avere fissato in tempi brevi l'udienza”. “Compatibili - ha aggiunto - con una eventuale iscrizione del Perugia al prossimo campionato di prima divisione di Lega Pro. L'unica opportunità rimasta - ha sottolineato l'avvocato Bonsignore - per mantenere la serie e il titolo sportivo”. In merito l’altro legale di Covarelli, Portinaro, ha reso noto che “lunedì Covarelli presenterà un’istanza formale per l’iscrizione (ovviamente lacunosa, ndr) del Perugia al prossimo campionato”. Nonostante le carte presentate dalla curatela Portinaro ha poi sottolineato come, in caso di revoca, le risorse dell’avvocato Rossi ci sono eccome: “O almeno – specifica Portinaro – così mi è stato assicurato”. Il lavoro intanto va avanti anche sul fronte del comitato dei tifosi “Io sto con il Grifo”. Una volta fissato per il 30 giugno l’appuntamento in uno studio notarile per la registrazione della società (lo storico ex segretario dei Grifoni Ilvano Ercoli è al lavoro sul nome), pare che il filo del dialogo sia stato riallacciato anche con l’imprenditore alberghiero Faruolo. Condividi