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di Daniele Bovi Finisce con il centrodestra che attacca l’architetto Leombruni (“intervento imbarazzante e pretestuoso”) e che chiede la testa dell’italvalorista Cardone (“dittatore assoluto”) la riunione della commissione Cultura presieduta proprio dal consigliere dell’Idv e che ha ascoltato vari rappresentanti delle forze dell’ordine. Le medicine proposte per curare il centro malato sono varie e gli ingredienti variano a loro volta a seconda delle sensibilità politiche e culturali. Più agenti in centro, più sicurezza ma anche un ampliamento dell’offerta culturale per tutti coloro che decidono di passare le loro serate nell’acropoli perugina. Lo schema è variabile. Visti i fatti del primo maggio (per leggere clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/35428) intorno alla commissione di questa mattina che, lo ricordiamo, è propedeutica a quel Consiglio grande su vivibilità e sicurezza che verrà convocato nelle prossime settimane, c’era ovviamente molto interesse. I problemi sul piatto sono tanti. Dal suo punto di vista l’architetto Leombruni (responsabile della Struttura operativa Centro storico) sottolinea come “non esistano in centro una pluralità di punti di riferimento per questa popolazione di giovani: le piazze a questo punto diventano il punto di aggregazione fondamentale”. C’è poi anche il problema di come le forze dell’ordine vengono percepite dalla gente. Sempre l’architetto Leombruni anticipa qualche risultato del sondaggio telefonico che il Comune ha svolto sulla vivibilità e i cui risultati dovrebbero essere resi noti tra una decina di giorni. Secondo l’architetto il 60 per cento dei giovani vede nelle forze dell’ordine dei “repressori”. Dall’altro lato molti intervistati hanno lamentato la mancanza di un numero di uomini adeguato alla bisogna. “Non è più possibile assistere ad un certo degrado. Se vogliamo più risultati – attacca poi la Leombruni – servono più arresti e un controllo a tappeto del territorio”. Apriti cielo. Il rappresentante dell’Ugl si scalda: “Ci state facendo un processo. Per le note problematiche di bilancio – dice – non ci sono agenti a sufficienza. Non è vero che non abbiamo fatto arresti: di spacciatori per esempio nel corso dell’ultimo anno ne abbiamo arrestati oltre cento. In centro servirebbero molti più agenti”. Il problema però, come mettono in evidenza altri, è che gli arrestati spesso sono fuori dopo pochissimo tempo. E ci sono poi le ormai croniche scarsità di mezzi e le lungaggini burocratiche. “Ogni volta – dice un altro rappresentante delle forze dell’ordine - che troviamo un clandestino che in moltissimi casi fa lo spacciatore, non sappiamo neanche dove portarlo per identificarlo”. Servirebbe, cioè, un centro di identificazione. Un problema, quello dell’identificazione, su cui si innesta il ragionamento di Massimo Pici del Siulp che, dopo aver spiegato le idee che sono alla base di “Perugia al centro” (per leggere clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/35248), lancia la proposta di una più stretta collaborazione con le istituzioni degli altri paesi. “Vediamo – si chiede – che moltissimi dei clandestini arrestati sono tunisini? Perché non organizziamo un incontro con l’ambasciata di quel paese e non si cerca di aprire un consolato anche qui per favorire l’identificazione?”. Il centro malato, però, non si cura solo con l’azione delle forze dell’ordine ma anche, come dice Fabio Tristaino (nuovo segretario del Sap di Perugia), “cercando di offrire alternative. Il centro non ha solo problemi di polizia. Bisogna dare spazi e alternative”. La preoccupazione è anche quella di non alimentare il clima di intolleranza tra “noi” e “loro”. Secondo Tristaino bisogna “alleggerire la pressione e cercare di potenziare tutto quello che viene prima della repressione”. Finiti gli interventi Cardone chiude la commissione senza consentire domande o repliche e scatenando così la protesta del centrodestra. “Conduzione scandalosa”. A mezza bocca anche più di uno nella maggioranza disapprova l’operato di Cardone. Un assessore che la sa lunga stempera il tutto con una battuta: “Per fare l’università prima devi fare le scuole medie e quelle superiori”. DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE DEL PDL I gruppi di opposizione esprimono grande disappunto per la cattiva gestione della III Commissione permanente. Quello che è successo stamattina è di una gravità senza precedenti, il Presidente Cardone non può pensare minimamente di essere il Dittatore assoluto, non può pensare che i consiglieri di opposizione presenti sono lì per fare le belle statuine, non può pensare di condurre la commissione solo ed esclusivamente per gli interessi della maggioranza. I gruppi di opposizione al comune di Perugia - P.D.L. UDC, Perugia di Tutti - esprimono profondo disappunto per l’inopportuna gestione della terza commissione consiliare di martedì 4 maggio. L’o.d.g. - particolarmente significativo alla luce del degrado che il centro storico vive da anni, sottolineato dagli spiacevoli episodi di cronaca degli ultimi giorni - prevedeva come tema centrale l’audizione dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Molte le situazioni censurabili. Innanzitutto va rilevato che a fronte degli esponenti di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza e dei membri della commissione mancavano il Sindaco (tenutario della delega al centro storico) - avrebbe almeno potuto delegare il suo vice - e il comandante dei Vigili Urbani, pure invitato a partecipare. Già deficitaria di due esponenti particolarmente interessati al tema - almeno sul piano istituzionale se non su quello personale - la commissione è stata poi gestita in maniera kafkiana: dopo l’intervento della Dott.ssa Leombruni - per altro imbarazzante, non privo di osservazioni pretestuose verso l’operato delle forze dell’ordine - il presidente della commissione Cardone si è posto come interlocutore unico verso i rappresentanti della forza pubblica, licenziandoli senza permettere ai commissari - tanto di minoranza quanto di maggioranza - di intervenire e porre domande, come nelle loro prerogative. Costatiamo con contrarietà l’ennesima cattiva gestione della terza commissione - forse per inesperienza - da parte del presidente Cardone: chiediamo dunque formalmente una censura del Presidente medesimo, ritenendolo inadeguato alla conduzione di una commissione importante, dedita, tra l’altro, ai temi inerenti l’ordine pubblico. Condividi