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di Luca Spaccini Voto utile? Per la Sinistra. Lo spiega bene il Messaggero, pubblicando uno studio basato su una simulazione che dimostra gli aspetti contorti della legge Calderoli e i suoi allucinanti effetti sulla governabilità del Paese. “Berlusconi può vincere le elezioni con oltre 2 milioni e 300mila voti di scarto e ottenere una maggioranza risicata in Senato…Può battere Veltroni per un milione e mezzo di voti e mancare del tutto la maggioranza. Può invece prevalere per meno di un milione di voti e assicurarsi una solida governabilità” Inizia così l’articolo di Claudio Sardo sul quotidiano romano, riportato anche dal Manifesto oggi, destinato a ribaltare il falso concetto di “voto utile” propagandato dai fautori del bipartitismo. Ancora una volta è sotto accusa la difficile governabilità di Palazzo Madama determinata dal gioco dei premi di maggioranza regionali, che rendono incerto qualsiasi scenario. In parole povere dallo studio del Messaggero si può evincere che lo scontro PD – PdL non porterà ad una netta maggioranza, cosa che invece sarà possibile rafforzando la rappresentanza delle cosiddette “forze minori”. Tenendo conto dei dati storici delle regioni “rosse” e “bianche” e della legge elettorale, così com’è, per fermare l’armata azzurro-nera non sarà di alcuna utilità un voto al PD. Per impedire che il Paese precipiti di nuovo nelle mani di Berlusconi l’unico voto utile sarà quello dato alla Sinistra l’Arcobaleno. Condividi