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di Nicola Bossi Passerà per un grande risultato, ma in realtà la sostanze delle cose cambia poco e l'acqua è sempre più considerata merce. La riunione congiunta degli Ati 1 e 2 dell'acqua ha ridotto la cauzione richiesta per il pagamento delle bollette, ma la comunque tenuta in vita nonostante i no diffusi della popolazione. Il compromesso poco consolatorio prevede niente versamento dell’aggiornamento del deposito cauzionale per chi ha pagato regolarmente le bollette nell’ultimo biennio. Questi saranno esonerati e sono pochi dato che sono proprio le fasce deboli o gli arigiani a pagare in tempi di crisi in ritardo le bollette e quindi saranno fuori da questo provvedimento. Previsto anche un abbattimento del 78% dell’ammontare del versamento per gli utenti economicamente svantaggiati, che hanno un indicatore Isee inferiore a 8.500 euro annui. Si daranno meno soldi in garanzia, ma la cauzione resta per questi e resta piena per tutti gli altri. La cauzione infine, previa richiesta al gestore Umbra Acque, sarà restituita (con applicazione degli interessi attivi) agli utenti in regola con i pagamenti per cinque anni. Avete capito bene 5 anni. Intanto loro tengono i denari in cassa e possono farli girare liberamente fino a questo lasso di tempo. Nella riunione che si è tenuta oggi a Perugia, nella sede dell’Ati 2 di Ponte San Giovanni, i sindaci dei comuni appartenenti ai due ambiti territoriali hanno approvato all’unanimità le modifiche e le integrazioni alla normativa relativa al versamento del deposito cauzionale, con la sola astensione del primo cittadino di Gubbio Orfeo Goracci. Il pagamento del deposito cauzionale continuerà ad essere richiesto dal gestore Umbra Acque ai nuovi utenti, mentre l’adeguamento dello stesso deposito cauzionale verrà applicato solamente agli utenti che non abbiano provveduto nell’ultimo biennio al pagamento delle fatture di consumo con regolarità e puntualità, ovvero nel termine di 10 giorni dalla scadenza riportata in bolletta. Condividi