E' partito sotto una pioggia battente a Milano il corteo dei metalmeccanici della Fiom che questa mattina scioperano per il rinnovo del contratto e contro i licenziamenti in tutta Italia. Alla testa del corteo il leader della Fiom Gianni Rinaldini che ha bocciato come "sopruso inaccettabile la contrattazione separata seguita dalle altre due sigle sindacali Cisl e Uil. "Noi chiediamo il blocco dei licenziamenti l'estensione degli ammortizzatori sociali e l'apertura del confronto cono il governo. Non siamo disponibili a fornire accordi sindacali senza il consenso dei lavoratori. Due sigle minoritarie stanno operando un sopruso inaccettabile". Il corteo, che riunisce secondo alcuni circa 30mila partecipanti (secondo gli organizzatori sarebbero 80mila) è partito da Porta Venezia e si chiuderà in piazza del Duomo con l'intervento dal palco di Rinaldini. Atteso in piazza San Babila anche l'intervento del leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro. Per Rinaldini "quella di oggi è una giornata di riunificazione della lotta. Tutti i giorni abbiamo nuove comunicazioni di aziende pronte a licenziare. Il governo fa il nulla, siamo all'inizio della fase difficile dell'autunno". Quello che chiede la Fiom è almeno per iniziare un raddoppio degli ammortizzatori sociale passando da 52 a 104 settimane. "Ma il governo non ha dato nessuna risposta positiva - ha tuonato Rinaldini - dà solo lo scudo fiscale una vera amnistia per chi ha portato soldi all'estero favorendo il riciclaggio del denaro sporco. Lungo il percorso della manifestazione che si snoda tra corso Venezia e corso Vittorio Emanuele ai lavoratori metalmeccanici delle tante aziende del Nord Italia, dalla Whirpool di Cassinetta alla Tenaris di Dalmine solo per citarne alcune, si sono uniti alcuni collettivi studenteschi al grido "lavoro a tutti per il salario nè flessibile nè precario" oppure "la vera sicurezza da garantire è quella sul lavoro per non morire". Condividi