di Nicola Bossi
"Mi fa sorridere chi dice che i bersaniani sono forti nel partito ma deboli in mezzo alla gente". Maria Prodi, assessore regionale e anche sostenitrice della mozione Bersani-Bottini, è più pungente che mai, nonostante il solito modo di fare cortese e bonario. Lancia frecciate verso i compagni di partito umbri che sostengono Franceschini-Stramaccioni. "Hanno avuto la segreteria regionale, gli onorevoli nominati, la segreteria provinciale e persino quella del capoluogo e vanno a dire che noi siamo nomenklatura del Pd e che prendiamo voti solo dai tesserati per vecchi logiche". Poi Maria Prodi attacca anche Franceschini: "La coerenza è importante - spiega ad Umbrialeft -: mi ricordo quando Franceschini lavorava contro le liste unitarie nel 2006. Alla Camera alla fine si fecero mentre al Senato no. E proprio al Senato, con quelle divisioni, non si ebbe una maggioranza sufficiente a Governare". Di altra pasta invece il candidato segretario Bersani. "Non è una faccia nuova - conclude - ma neanche un presenzialista-funzionario. Ha avuto sempre coerenza e coraggio come ai tempi delle liberalizzazioni da Ministro. Sono convinto che Bersani piace molto al partito, ma piace moltissimo anche agli elettori che si recheranno alle primarie".
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