di Daniela Chiavarini, coordinatrice regionale dei Verdi
Voglio rassicurarvi innanzitutto sul fatto che “il treno col vapore sufficiente per far tornare un Verde in consiglio regionale” ce l’avevamo già: quel treno si chiama Sinistra e Libertà, ha i numeri sufficienti per superare tutti gli sbarramenti ed è capace come pochi altri di affrontare al meglio il tema delle postazioni e delle collocazioni. Se avessimo cercato questo, di sicuro non ci saremmo mossi da dove le politiche nazionali dei Verdi, pur molto articolate, suggeriscono di rimanere. La ricerca di un percorso condiviso con Italia dei Valori nasce invece dall’esigenza di porre la “Politica” al centro delle nostre scelte: l’Idv si presenta oggi come l’unica forza politica in grado di sostenere un’opposizione ferma e rigorosa nei confronti del governo nazionale, l’unica – a nostro avviso - che abbia aperto anche a livello regionale alla contaminazione fra sensibilità diverse, l’unica che riconosca la necessità di innovare i linguaggi ed i contenuti della politica. Esistono dunque questioni di fondo serie, profonde ed urgenti ad avere indotto l’assemblea regionale dei Verdi, a larghissima maggioranza, a intraprendere questo percorso. Detto questo, mi rendo perfettamente conto che sono motivazioni difficili da comprendere per chi pone al centro del proprio impegno solo la questione degli assetti. Sul “probabile sbarramento al 4 per cento” invito gli amici di UmbriaLeft a rivedere gli atti dell’ultimo consiglio regionale e le proposte di legge elettorale in circolazione: scoprirebbero probabilmente una situazione ben più grave e preoccupante. Per esempio l’idea di posizionare l’asticella dello sbarramento al 5,3 per cento sembra andare per la maggiore tra i gruppi sia di centrodestra che di centrosinistra. Per non parlare del listino nominato dai partiti, “premio di minoranza” incluso. E non è una gran bella notizia per chi vuol salvaguardare il pluralismo e l’esercizio democratico nella nostra regione. Per ciò che riguarda il rapporto con gli appassionati di caccia presenti nell’Italia dei Valori posso solo ricordare che le nostre posizioni, almeno da cinque anni a questa parte, sono sempre state caratterizzate dal buon senso e dall’assenza di estremismi. Ritengo siano i giusti ingredienti per elaborare una linea equilibrata e consapevole delle sensibilità altrui. Nei prossimi giorni incontreremo i vertici regionali di Italia dei Valori e sono certa che troveremo insieme posizioni ragionevoli e condivise.
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