dottorini e chiavarini.jpg
di Daniele Bovi "Tentativo totalmente fallimentare". A mettere la pietra tombale sull'esperienza dei Verdi umbri in Sinistra e Libertà è il suo stesso dominus regionale Oliviero Dottorini. Il nuovo approdo è L'Italia dei Valori del duplex Di Pietro-Brutti. A deciderlo è stata l'assemblea del partito che si è tenuta ieri a Città di Castello. Stamattina presto in piazza Italia a Perugia già si ciacolava sulla cosa. E i maligni ne dicevano due, di cose. La prima è che, vista la nuova legge elettorale e il probabile sbarramento al 4 per cento, L'Idv potrebbe essere il solo treno col vapore sufficiente per far tornare un Verde in Consiglio regionale. La seconda riguarda alcune "compatibilità". Della serie, voglio vedere come Dottorini troverà una sintesi con il consigliere mimetico (nel senso di appassionato di caccia) Franco Granocchia. Comunque sia, il fiduciario umbro dell'Idv Paolo Brutti ha già le braccia aperte per accogliere i Verdi. L'ha detto lui stesso ieri accogliendo a Perugia il leader maximo Tonino Di Pietro. Tutto questo sebbene qualche giorno fa in conferenza stampa Brutti stesso disse che l'Idv non è l'autobus che porta al Consiglio regionale (per leggere clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/23593). IL DOCUMENTO VOTATO IERI Nel documento votato ieri (primo firmatario Daniela Chiavarini) si chiede a Dottorini di "accogliere la possibilità di un percorso condiviso con l'Idv e "la necessità per i Verdi e civici dell’Umbria di tornare a navigare in mare aperto e di cercare il dialogo con tutte quelle forze politiche con le quali è possibile condividere un progetto, che possa diventare programma e poi azione concreta. In Umbria un segnale di apertura importante in questo senso è arrivato dall’Italia dei Valori, l’unica forza politica in grado di sostenere un’opposizione ferma e rigorosa nei confronti del governo Berlusconi, l’unica che abbia aperto le proprie porte alla contaminazione tra culture diverse, l’unica che riconosca la necessità di innovazione nei linguaggi e nei contenuti. Riteniamo molto importanti e confortanti, in uno scenario politico locale desolante e quasi totalmente “omologato”, la volontà manifestata dall’Idv di aprirsi sempre di più alla società civile e di allargare il proprio percorso anche a parte di quelle culture che oggi non trovano rappresentanza in Parlamento". Come detto, il giudizio su Sinistra e Libertà e tombale e pure un filino ingeneroso: “Purtroppo con le elezioni provinciali abbiamo sperimentato che in Umbria Sinistra e Libertà - per ciò che riguarda le modalità di raccolta del consenso, le sue regole di conduzione interna ed il suo essere legata a doppio filo ad un sistema di gestione del potere obsoleto e conservatore - ha ben poco a che vedere con il bagaglio ideale e culturale di cui ci sentiamo portatori e nulla a che vedere con il progetto politico che ci siamo dati e che riteniamo irrinunciabile. Abbiamo dovuto constatare che il profilo innovativo e moderno che Sinistra e Libertà cerca di delineare per sè a livello nazionale non ha trovato riscontri nella nostra regione”. Condividi