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di Nicola Bossi E' ripreso questa mattina, intorno alle 10, il processo sulla morte di Meredith Kercher che vede imputati come potenziali assassini Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Presenti entrambi i giovani in aula. La prima parte dell'udienza si è aperta con la deposizione di Mauro Paggi che si è occupato delle trascrizioni di alcune intercettazioni tra cui le telefonate effettuate da Amanda nelle ore successive al ritrovamento del cadavere di Meredith Kercher. Tutto il materiale delle trascrizioni non sarebbe al momento potuto essere presentato a causa di alcuni dischetti danneggiati. Per l'udienza del 25 settembre sarà affidato alle parti come disposto dal presidente della Corte da Assisi. Sul banco dei testimoni è poi salito il consulente di Raffaele Sollecito, il medico legale dell'Ateneo di Bari Francesco Vinci che ha deposto sul suo studio fatto sulle orme acquisite dagli inquirenti e che hanno incriminato il ragazzo di Giovinazzo. Quattro le orme inserite negli atti. "Nello svolgere questo studio - ha affermato Vinci - siamo stati fortunati perchè nel 2006 Sollecito a causa di un problema di postuta aveva effettuato delle analisi approfonditi da un ortopedico. Da qui abbiamo ricavato uno studio importante per capire le caratteristiche dei piedi dell'imputato. Sollecito al piede destro ha una carateristica morfologica: l'alluce è rientrante internamente lasciando il secondo dito sospeso. Ovvero non poggia a terra". Una caratteristica per il medico fondamentale nella comparazione tra le orme trovate nella casa dell'omicidio e quelle di Sollecito che sono state sovrapposte in un video nell'aula. Per il consulente l'orma lasciata sul tappetino dell'appartamento - attribuita a Sollecito - non è compatibile con quella del suo assistito essendo priva di queste caratteristiche. Mentre quella sul corridoio ha una misura minore rispetto al piede del ragazzo di Giovinazzo. Il professore Vinci ha anche comparato le orme sul tappettino - dove ci sono tracce ematiche consistenti - con quella di Rudy Guede, l'ivoriano condannato per l'omicidio Meredith con rito abbrevviato dal Gup Paolo Micheli che gli ha inflitto una pena di 30 anni. "Non dico che appartiene con certezza a Guede - ha sostenuto Vinci - ma possiamo dire che e' attribuibile in modo probabile a lui". Condividi