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"Abbiamo espresso sin dall’inizio forti perplessità sull’accordo del 28 Gennaio fra l’Ass. Guasticchi e i rappresentanti di inquilini, proprietari e studenti universitari": inizia così la nota del Pdci della sezione centro di Perugia che pone diverse questioni sul recente accordo tra comune, inquilini e proprietari per l'istituzioni di contratti a canone concordato che non è stato firmato da Confedilizia. "I nostri dubbi riguardavano molti punti di quell’accordo - continua - come la totale assenza di controllo da parte del comune sui contribuenti “esentati”; e la mancanza di verifica sull’effettività del “canone concordato”- sappiamo bene infatti che una cosa è il canone dichiarato nel contratto, altro è quanto effettivamente corrisposto dall’inquilino, spesso superiore del 100%-. Il rischio era che questo provvedimento assumesse le sembianze di una forma di condono premiale nei confronti dei proprietari di immobili, spesso poco attenti (per usare un eufemismo) alle condizioni delle abitazioni locate, e altrettanto poco attenti alla registrazione del contratto, come invece previsto dalla normativa vigente". Per i Comunisti italiani l'emergenza abitativa "non riguardi esclusivamente gli studenti universitari ma anche i lavoratori precari,alle giovani coppie,agli immigrati". Piace ai Comunisti Italiani il progetto come è stato inserito da Guasticchi nel bilancio di previsione "perchè tutela le fasce deboli: ed è questo il punto fondamentale" ora dunque si auspica anche la firma dell'associazione degli inquilini. "Auspichiamo pertanto che Confedilizia abbandoni logiche di interessi corporativi, approvando senza se e senza ma l’accordo varato dalla Giunta, non dimenticando che i signori della rendita immobiliare e della speculazione in questa città hanno già avuto fin troppi privilegi". Condividi