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PERUGIA - "Non c'è stato dolo": è questo in sintesi il giudizio che il Gip, Paolo Micheli, del Tribunale di Perugia, ha espresso a riguardo di alcune prime inchieste che avevano prodotto richieste di rinvii a giudizio per cittadini extracomunitari che avevano chiesto ed ottenuto dagli sportelli della Posta l'assegno del Bonus bebè (1000 euro) per i primogeniti che invece il Governo Berlusconi aveva previsto esclusivamente per le coppie italiane o appartenti ad uno stato della Comunità Europea. Oggi le cause archiviate dal Gip sono state tre e la decisione potrebbe influenzare anche i procedimenti giudiziari presenti in tutte le Procure del Paese. Micheli si è basato sulla lettera che il Governo ha inviato a tutte le famiglie che hanno avuto un bambino in quel dato periodo storico. Nella lista sono finiti anche i cittadini non aventi diritto, almeno secondo la legge, che comunque hanno ricevuto il via libera cartaceo a prendere l'assegno. E così in Umbria si sono recati agli sportelli della posta con tanto di lettera del Governo che invitava gli addetti al pagamento, qualcosa come oltre 500 cittadini extracomunitari. Insomma, secondo il Gip, avrebbe agito in buona fede avendo dalla loro parte una lettera ufficiale approvata dal Governo della nazione che li sta ospitando. La decisione, almeno in Umbria, dovrebbe uniformare le altre sentenze che in questi mesi andranno via, via accumolandosi sul banco dei Gip perugini. bnc Condividi