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di Nicola Bossi Liviantoni, scusi, è ufficiale la sua presenza all'Hotel in via Aranci a Roma con gli ex popolari per siglare l'accordo con la mozione Bersani? "Sì confermo di aver aderito alla mozione di Bersani insieme a molto esponenti dell'ex partito popolare. E' una scelta che rientra nel nostro progetto di avere un Pd veramente partito e non più sommatoria di diverse culture. Fino ad oggi non c'è stata unità, perchè non c'è stato un progetto chiaro. Con Bersani sappiamo cosa vogliamo e come proporlo ai cittadini". Stramaccioni ha detto che se si militarizza lo scontro politico nel Pd c'è il rischio di grossi rallentamenti anche per la Giunta regionale, dato che gli assessori Pd sono tutti in quota Bottini. Lei che ne pensa? "Se è una minaccia c'è da preoccuparsi seriamente, se invece è una costatazione allora sbaglia di grosso perchè la giunta regionale lavora prima di tutto per l'Umbria e per gli umbri. Non ci vedo comunque niente di male se gli assessori regionali hanno scelto la mozione di Bersani, siamo dei dirigenti politici chiamati a fare delle scelte. Fino ad oggi siamo stati costretti ad assistere alla direzione degli onorevoli nominati da Veltroni, riteniamo dunque che è giunto il momento di dare il nostro contributo per spingere la barca". A Terni il Pd ha avuto grossi problemi: qual'è la sua analisi? "A Terni e provincia è mancata una guida forte e seria del Pd e questo ha provocato la perdita di alcuni comuni strategici, come Orvieto. A Terni chiunque si alzava poteva fare quello che gli pare. Ora con il congresso dobbiamo ridarci delle regole certe per un futuro che deve essere all'insegna dei contenuti e non più dei cavalli pazzi". Condividi