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di Luciano della Vecchia* La straordinaria partecipazione al voto dei lavoratori metalmeccanici sulla piattaforma di accordo presentata dalla Fiom-Cgil per il biennio 2009-2011 ci dice che la strada imboccata dalla Cisl e dalla Uil, quella di un accordo separato al ribasso siglato con Confindustria, è stata sonoramente bocciata dal mondo del lavoro. Gli industriali vogliono far pagare ai lavoratori i costi della crisi, negando i modest aumenti salariali stabiliti secondo l’accordo del 1993, che tra l’altro non rispettano neanche più il reale andamento del costo della vita, essendo legati all’inflazione programmata (sempre inferiore a quella reale). Ma il 60 per cento dei metalmeccanici ha votato sulla proposta della Fiom e di quesi il 94 per cento ha detto si alla richiesta di aumento di 130 euro mensili, al blocco dei licenziamenti, alla detassazione delle retribuzioni al raddoppio della cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane e alla sua estensione ai precari, come misure vere contro la crisi. In Umbria la partecipazione è stata straordinaria: più del 55 per cento degli aventi diritto, cioè 8250 lavoratori, di cui 7663, il 95 per cento, hanno approvato la piattaforma della Fiom. Adesso Film e Uilm devono abbandonare la strada dell’accordo separato che va a peggiorare il contratto nazionale ancora in vigore (che con la firma dello scorso aprile hanno inopinatamente voluto disdirre con 2 anni di anticipo) e recuparare il percorso e le proposte che erano state il frutto di una importante mobilitazione unitaria delle tre sigle sindacali e dei lavoratori. Film e Uilm ascoltino la base dei lavoratori che hanno detto un deciso no all’accordo separato e al ribasso. Condividi