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di Nicola Bossi Come in ogni indagine ci sono le relative intercettazioni telefoniche. Una regola che vale anche per gli arresti per lo smaltimento irregolare di liquami da parte di alcuni allevatori che operavano tra Bastia, Bettona e Cannara. Intercettazioni che riguardano - secondo l'ordinanza - soprattutto il neo-assessore all'ambiente (comune di Bastia centrodestra) Antonio Bagnetti. Telefonate tra lui, membro dell'Arpa - l'azienda addetta ai controlli ambientali - e alcuni allevatori, in particolare con un suo compaesano. Il tenore è di grande confidenza e soprattutto - secondo la Procura - quasi complicità. C'è un passaggio in particolare che desta preoccupazione: "fortunamente stavolta eravamo noi con ....". Si fa il nome di un altro indagato e ci si riferisce - secondo la Procura - a un controllo mirato dell'agenzia su un eventuale inquinamento. Con quel Noi si mette in evidenza un conflitto dentro l'Arpa: da una parte i membri regionali che studiano attentamente al caso e poi collaborano con i Noe; dall'altra quelli locali che sono indagati. Gli avvocati, in verità, hanno smontato tutto il teorema. Oggi ci sarà l'interrogatorio degli indagati in carcere. Si parla di un ricorso alla facoltà di non rispondere per studiare meglio le carte. Condividi