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Rito abbreviato per il poliziotto della penitenziaria accusato di omesso soccorso a riguardo della morte di Aldo Bianzino, il falegname morto in carcere in circostanze ancora misteriose dopo meno di 24 ore in cella. Il poliziotto non avrebbe raccolto il grido di aiuto di Bianzino - ripetuto un paio di volte - che aveva accusato dei forti dolori di natura ancora non precisata. L'agente si è sempre dichiarato innocente affermando che dalla cella 20, dove era detenuto il falegname di Pietralunga, non ci fu mai nessuna chiamata. Tre suoi colleghi proverebbero questa situazione. Mentre due detenuti parlano chiaramente di aver sentito Bianzino chiedere aiuto agli agenti. Bianzino aveva il fegato completamente martoriato. Secondo Zaganelli, legale della vittima, quelle ferite erano incompatibili con eventuali tentativi di rianimazione. Lo spettro di un pestaggio resta sempre alto, anche se non provato. A far chiarezza sul caso dovrebbero pensarsi, ad ottobre, le riprese delle telecamere del carcere. Condividi