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Giuseppe Sbrenna, detto Pino, candidato del centrodestra al capoluogo di regione, non è stata l'arma mortale per uccidere politicamente il neo-sindaco Boccali erede di Locchi. L'ex democristiano degli anni d'oro dello scudo crociato. E' stato bocciato non dal centrosinistra ma degli stessi elettori del centrodestra che alle europee avevano votato in massa per il Governo. I giovani e molti ex socialisti hanno preferito al vetusto candidato il più giovane Boccali. Sbrenna ha affermato: "Perugia non si merita il cambiamento, siamo stati battuti dalle solite clientele che sono radicate in Umbria". Detto da un Democristiano questa cosa fa un po' sorridere. E senza ombra di dubbio che il centrosinistra abbia clientele lo sanno anche i sassi ed è sbagliato. Ma nel suo caso ha perso perchè è andato male nei confronti in Tv, perchè ha fatto conferenze stampa con i ministri e non ha parlato alla gente, perchè faceva politica in maniera vecchia e perchè ha fatto la chiusura della campagna elettorale più breve del mondo (5minuti di comizio). E allora diciamolo: era meglio Massimo Monni (record di preferenze per lui nella Pdl)un consigliere comunale che da 10 anni si fa il mazzo per abbattere per il centrosinistra e che conosce città e problemi. Uno che al ballottaggio ci poteva anche andare come successo a Terni, Orvieto, Bastia, Spoleto e Gualdo Tadino. Morroni a Gualdo Tadino, consigliere comunale di minoranza, ha impallinato il sindaco uscente Scassellati. Non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello. bnc Condividi