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Pieno sostegno alla battaglia della Coldiretti regionale in difesa del latte italiano ed in particolare di quello umbro, minacciati da importazioni dall’estero a prezzi stracciati, fino a 0,18 - 0,20 euro al litro, inspiegabili perché al di sotto delle spese minime di produzione, di dubbia provenienza e qualità, e come tali a rischio salute per i consumatori. Ad esprimerla è il presidente del Consiglio regionale che questa mattina, a margine dei lavori dell’Assemblea, ha incontrato una delegazione di produttori di latte e di agricoltori umbri guidata da Albano Agabiti, presidente regionale della Coldiretti, facendo proprie le finalità della stessa associazione impegnata in una capillare campagna conoscitiva condotta davanti ai supermercati di tutta l’Umbria per far capire l’importanza di acquistare un prodotto locale di qualità, “garantito da dodici controlli mensili nelle stalle”, ma che negli ultimi sei mesi ha visto il prezzo scendere inspiegabilmente, da 0,44 a 0,29 euro al litro, per effetto di una concorrenza senza regole. Il presidente dell’Assemblea che ha incontrato la delegazione della Coldiretti, con a fianco l’assessore regionale all’agricoltura, ha detto di condividere le preoccupazioni degli allevatori e lo sforzo di valorizzare il prodotto umbro a partire dalla tutela della qualità. Dopo aver ricordato le ‘battaglie parlamentari’ condotte in difesa di altri prodotti umbri minacciati dalla concorrenza globale senza regole, come il miele, o il cioccolato, ha espresso solidarietà ai suoi ospiti esortandoli a “continuare la battaglia su due versanti distinti, la difesa del consumatore umbro e quella dei produttori, comparto economico importante della economia regionale”. Di solidarietà per la categoria e di necessità di difendere la filiera del latte, volutamente realizzata in Umbria intorno alla Azienda Grifolatte, ha parlato anche l’assessore regionale all’agricoltura. Illustrando i problemi apertisi con la concorrenza sleale sul prezzo al ribasso, il presidente della Coldiretti ha ricordato che in Umbria si producono annualmente 600mila quintali di latte, ma l’importazione supera ormai il milione di quintali. Ha poi messo in guardia i consumatori, particolarmente sulla scelta del latte a lunga conservazione, quello parzialmente scremato (Uht) per il quale non esistono obblighi di denunciare la provenienza sulla confezione; ma ha anche osservato che è molto difficile garantire la qualità del latte intero proveniente dall’estero e oggi messo in vendita in tutti i supermercati. Condividi