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di Eugenio Pierucci* candidato Prc al comune di Perugia Il candidato sindaco di Perugia del centro destra, Pino Sbrenna, non è puro e vergine come ce lo descrivono i suoi aficionados, poiché è macchiato dal peccato originale di essere stato a lungo uno dei maggiorenti locali della Dc. Oltre tutto la sua scelta di qualche anno fa di fare ritorno nella cosiddetta “società civile”, non ha nulla di “nobile” poiché fu conseguenza della bufera tangentopoli che spazzò via il suo partito assieme al Psi di Craxi. Ora, placatesi le acque, conta sull’oblio degli elettori per riproporsi, ma non si tratta certo di una figura nuova per la politica come i suoi sostenitori si affannano a sostenere. Quanto, invece, alla sua presunta superiorità professionale nei confronti di altri candidati, dobbiamo metterci d’accordo sul significato da dare a questa espressione. Pino Sbrenna non è un luminare della scienza e nemmeno un imprenditore o un libero professionista che si è fatto da sè e che ora intende generosamente prestarsi alla politica. Tutt’altro: è un professionista della politica che ad un certo punto della sua vita ha trovato comodo rifugiarsi nelle precedente occupazione: uno di quei dipendenti pubblici che il loro ministro Brunetta offende ogni giorni chiamandoli “fannulloni”. Si mettessero d’accordo fra loro una buona volta! E la tanto aborrita politica, che fra l’altro ha assicurato a Sbrenna una più che serena vecchiaia, non gli ha certo ostacolato la carriera professionale che è li che lo attende ed alla quale potrà tranquillamente tornare qualora questa avventura, come ci auguriamo, gli andasse male. Ergo, da questo nuovo impegno Sbrenna non ha nulla da perdere, anzi si attende un buon guadagno ancora. Condividi