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L'Italia è il sesto paese più diseguale tra quelli Ocse nella distribuzione del reddito con circa 20 milioni e mezzo di lavoratori che guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese, 6,9 milioni dei quali addirittura sotto i 1.000 euro, di cui oltre il 60% donne. E' questa la fotografia dell'Italia scattata dalla Cgil e illustrata dal segretario confederale Agostino Megale nella prima delle tre giornate di studio che la confederazione, in collaborazione con l'Ires, dedica ai temi della crisi economica e alle prospettive da assumere per la ripresa. La seconda giornata, in programma a giugno, riguarderà il rapporto tra Stato e mercato, mentre la terza che si terrà a settembre, sarà l'occasione per presentare un piano per qualità e la dignità del lavoro e dello sviluppo. Un piano che vada verso la direzione di un nuovo progetto economico, sociale e ancor prima culturale che deve essere "costruito unitariamente con Cisl e Uil, le imprese, l'università e i luoghi del sapere", ha spiegato Megale. Condividi