"Quelle che il nostro Parlamento sta discutendo sono leggi razziste e antidemocratiche. Si tratta di leggi anticostituzionali e che violano in maniera chiara e netta il diritto internazionale. Per questo, in nome non tanto dei principi morali, quanto della legalità, noi dobbiamo dire di no.
E il modo migliore per farlo è votare quegli amministratori locali che si impegnano a difendere i diritti umani e non a violarli, ad aprire e non a chiudere le nostre città". Così Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, intervistato dall'Agenzia Radiofonica Econews, si inserisce nella polemica sul ddl sicurezza.
In occasione della presentazione della campagna "Costruiamo le città dei diritti umani", promossa in vista delle prossime elezioni amministrative da alcune delle principali organizzazioni del nostro paese (Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, la Tavola della pace, Libera, Strada Facendo, il Cnca, il Gruppo Abele e Avviso Pubblico), Lotti ha invitato a cogliere questa occasione elettorale per rimettere in primo piano i diritti umani: "Sulla sfida delle prossime elezioni amministrative ci giochiamo il futuro del nostro paese. Noi chiediamo a tutti i candidati e le candidate - dice - di mettere al centro dei propri programmi la promozione e la difesa dei diritti umani. Di tutti i diritti umani. Perché è nelle città che si realizzano o si violano i diritti umani. Ripartire dalle città vuol dire anche dare la risposta migliore alla crisi che stiamo vivendo, e non solo alla crisi economica e finanziaria, ma anche alla crisi morale ed etica che sta attraversando il nostro paese".
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