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PERUGIA - Per meglio comprendere i problemi della psichiatria perugina, il presidente del Consiglio comunale, Roberto Ciccone, ha organizzato un “tour” per la stampa nelle varie strutture pubbliche che si occupano della questione. La decisione è maturata dopo un recente incontro da lui avuto con i rappresentanti delle associazioni dei familiari di questi pazienti ed anche in relazione agli ultimi gravi fatti di cronaca che hanno riproposto con forza la questione. L’appuntamento è per le ore 11 di domani, venerdì 2 febbraio, e la visita interesserà il Centro di Salute mentale di via XIV Settembre, l’Unità di convivenza “Le Fattorie”, la struttura S.P.D.C., la Comunità terapeutica di via dal Pozzo. Si tratta di una prima risposta che Ciccone ha voluto dare alle sollecitazioni che gli erano state rivolte dai familiari ad occuparsi del problema, una presa di coscienza della necessità di portare alla luce necessità ormai non più rinviabili, in considerazione anche che i disturbi mentali, oltre a costituire un importante problema di sanità pubblica, comportano difficoltà nelle attività della vita quotidiana, nel lavoro, nei rapporti interpersonali e familiari delle persone colpite, con costi anche sociali ed economici per gli stessi. Ogni anno circa il 20-25% delle persone con più di 18 anni soffre di almeno un disturbo mentale clinicamente significativo. Inoltre il 41% degli uomini ed il 30% delle donne risultano aver sofferto almeno una volta nella vita di un disturbo mentale o dell’abuso di sostanze o di alcool, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo (dati relativi a oltre 45 studi internazionali). In Italia risulta (dati Istat) che il 3,8% della popolazione lamenta un disturbo psichico. Per quanto riguarda il trattamento medico delle patologie, i dati evidenziano che in Italia solo il 10% delle persone colpite approda ai servizi specialistici. Tra gli interventi possibili, oltre a quelli di cura, emerge sempre più l’importanza di quelli preventivi, anche brevi (durata inferiore ai 6 mesi), di tipo psico-terapici, ed anche di quelli di gruppo. Pertanto Ciccone sottolinea la necessità di lavorare per costituire un nuovo Patto per la salute mentale in Umbria che abbia una ricaduta sui vari ambiti territoriali, che veda la partecipazione delle persone nelle scelte e per i programmi che riguardano la loro vita. Condividi