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Per festeggiare i 100 anni del premio Nobel Rita Levi-Montalcini da domani saranno in vendita on line 245 bottiglie di Sagrantino di Montefalco 'Caprai' prodotto da una speciale vigna che e' anche una banca-dati. Il ricavato sara' devoluto alla fondazione istituita dalla scienziata. Le bottiglie, numerate e personalizzate da un'etichetta di ispirazione futurista in cui si riconosce il profilo della celebre scienziata, saranno vendute esclusivamente sul sito dell'azienda (www.arnaldocaprai.it/cobra). Di queste 220 sono da 0,750 litri (in casse da sei del costo di 300 euro) 20 le magnum (1,5 litri, 110 euro) e cinque da 5 litri (350 euro). La Fondazione Rita-Levi MontalcinI (www.ritalevimontalcini.org) e' onlus costituita nel 1992 e si occupa di promuovere l'istruzione delle donne nel continente africano. ''Questo vino - spiega Marco Caprai, a capo dell'azienda che ha lanciato il Sagrantino nel gotha enologico mondiale - proviene interamente da un'unica barrique da 225 litri della vendemmia 2005, un'annata valutata cinque stelle, ovvero il massimo del rating. Ma la sua peculiarita' e' quella di essere stato prodotto in un vigneto davvero speciale, ovvero il 'Cobra'. Si tratta - continua - della piu' ricca banca-dati al mondo sul Sagrantino, un appezzamento sperimentale in cui sono gelosamente coltivati, custoditi, catalogati tutti gli antichi genotipi di questa varieta', che noi abbiamo individuato e recuperato nel corso degli ultimi 20 anni. All'interno di questa piccola vigna - spiega ancora Caprai - sono state riprodotte barbatelle anche da gemme prelevate da piante piu' che bicentenarie; piante che senza questo intervento sarebbero andate perse a causa di una naturale estinzione, dell'erosione della biodiversita' a causa dell'uomo (come accade spesso durante le naturali operazioni di rinnovo dei vigneti e di espianto di forme agricole arcaiche)''. Dal 1989 infatti l'azienda Arnaldo Caprai collabora con la facolta' di Agraria dell' Universita' di Milano in un progetto diretto dal prof. Leonardo Valenti per il recupero e la rivalutazione del vitigno da cui si ottiene l'omonimo vino. ''Da sempre crediamo e pratichiamo una viticoltura fortemente vincolata alla qualita', che non puo' prescindere dalla ricerca - continua Marco Caprai - e solo collaborando con istituti specializzati e' stato possibile selezionare gli antichi genotipi, studiare il Dna, preservare da virosi ed infine catalogare le diverse espressioni della varieta' locale Sagrantino in una 'banca del genotipo', ovvero in un vigneto che ospita le biodiversita' e che prende appunto il nome di 'Cobra'''.( Condividi