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TERNI - E’ affetto da sei anni da una grave sclerosi laterale amiotrofica che lo ha ridotto alla quasi completa immobilità: i suoi muscoli sono fortemente atrofizzati ed ormai può muovere solo un piede. Per questo non può neppure parlare, comunicare con chi lo accudisce. Qesto lo stato in cui vice Giuseppe Pulcini, 59 anni, ex operaio ternano delle Acciaierie, che per comunicare avrebbe bisogno di un ”sintetizzatore vocale”, un’apparecchiature costosa per ottenere la quale il 9 dicembre scorso ha presentato richiesta alla Asl. Ma che non gli è ancora arrivata per “lunghezze burocratiche”, hanno spiegato ai giornalisti alcuni esponenti radicali, che si sono mobilitati per sostenere la sua richiesta. Alla conferenza stampa, svoltasi nell'abitazione di Pulcini, sono intervenuti l'anestesista Tommaso Ciacca, rappresentante dell' associazione "Luca Coscione" e componente del comitato nazionale radicali italiani, Francesco Pullia, della direzione nazionale dello stesso partito e portavoce del circolo radicale "Ernesto Rossi" di Terni, e Francesco Pellegrino, del centro radicale di Perugia. Da sei anni - hanno riferito - Pulcini è affetto da questo male che si è aggravato negli ultimi tempi. La moglie Bruna l'assiste quotidianamente ed amorevolmente. Hanno anche una figlia, Ilenia. Nello scorso mese di agosto l'ex operaio aveva provato con risultati soddisfacenti il sintetizzatore per cui il 9 dicembre i familiari ne hanno avanzato la richiesta alla Asl del ternano. “Per lungaggini burocratiche e insensibilità - hanno detto i radicali - la sanità umbra non gli ha ancora procurato tale strumentazione. Il 9 gennaio l'assessore regionale alla sanità, Maurizio Rosi, ha comunicato che l'Asl avrebbe potuto acquistare il macchinario il cui importo sarebbe poi stato rimborsato. Ma sino ad oggi nulla di concreto è avvenuto”. Al momento la sola comunicazione che può avere con i familiari avviene con l'unico piede che ha ancora un piccolo movimento. Trascorre qualche ora in carrozzina, respira mediante tracheotomia con ossigeno e viene nutrito con una sonda collegata allo stomaco. I suoi familiari sono totalmente occupati a prendersi cura di lui. “Tra Regione ed Asl si sta registrando la solita politica dello scaricabarile - ha detto Francesco Pullia - ma noi non desisteremo fino a quando Giuseppe Pulcini non avrà il suo sintetizzatore vocale”. Condividi