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di Isabella Rossi “Se ci fossero stati problemi nel loro rapporto di coppia l’avrei saputo” a parlare è Sonia Cardaioli, cugina e quasi sorella di Roberto, come ha spiegato lei stessa alla Corte d’assise del Tribunale di Perugia questa mattina. La familiarità con il cugino è scaturita dai lunghi soggiorni estivi negli anni dell’infanzia nella casa degli zii di Compignano, ha affermato la teste. Anche con Barbara, conosciuta prima del “fidanzamento ufficiale” c’era un rapporto di amicizia. A riprova di ciò Sonia cita una serie di episodi: Barbara, insieme a Roberto testimone di nozze al suo matrimonio che organizza la sua serenata e si commuove ascoltandola. Barbara che l’aiuta ad organizzare una festa a sorpresa al marito e che le assicura di essere molto orgogliosa di fare la sua testimone al matrimonio. Lei e Barbara, già sposate, che si scherniscono per il vizio di desiderare dai mariti “sempre qualcosa che luccica”. Barbara, sostiene Sonia, si confidava con lei. Anche sul tipo di contraccezione usata. Ed è categorica Sonia quando dichiara “di poter affermare con estrema certezza, al cento per cento, che se ci fossero stati problemi io l’avrei saputo.” Certo Barbara era gelosa, riferisce, ma ammetteva da sola di esagerare. La sera di capodanno del 2006 erano tutti insieme ad un cenone vicino a Todi. Barbara si irritò per un commento di Roberto, rivolto al papà di Sonia, su una ragazza appariscente che passava in sala: “questa è meglio della cena”. Fra i due scoppiò una discussione. Quella sera stessa parlarono di un caso di cronaca, riferisce Sonia, e Barbara affermò che se si fosse trovato un estraneo in casa sua lei avrebbe voluto comunque difendere i suoi figli. Aveva uno splendido carattere Barbara, anche molto romantica, di certo non remissiva riferisce Sonia. E Barbara non aveva mai un livido “se avessi immaginato una violenza da parte di mio cugino avrei cercato di fermare la faccenda” rassicura l’infermiera. La sentiva spesso al telefono Barbara. Che ragione avrebbero avuto i conflitti fra loro? si chiede. Avevano una casa bellissima. L’unico motivo era la gelosia di Barbara, ma l’ammetteva lei stessa riferisce. Quando il Pubblico Ministero Antonella Duchini le chiede se avesse sentito dire a Barbara e Roberto frasi minacciose Sonia conferma. Si dicevano frasi tipo del tipo “ti ammazzo” ma non stavano litigando. Lui le diceva anche “sfaticata, oziosa” ma in senso buono. Dei night e delle frequentazioni femminili di Roberto, dell’sms poco prima della sua morte, in cui Barbara gli intimava di chiudere la lavanderia di Deruta altrimenti se ne sarebbe andata con i due bambini non sapeva niente. Stessa cosa per le “smanate” frequenti e “gli schiaffi e schiaffetti che non sono botte”. Niente. E delle percosse la notte in cui Barbara è morta? Minimizza a questo punto Sonia, schiaffetti niente di serio. Anche gli avvocati, Gentili e Titoli, intervengono in coro: “schiaffetti sul cuscino” niente di più. Che Barbara avrebbe fatto tutto per salvare il suo matrimonio, che la zia Elisa Cicioni avrebbe messo a disposizione di Barbara e dei bambini un appartamento in caso di separazione no, non lo sapeva. Ma di una circostanza, invece, si è ricordata Sonia. Barbara il cuscino in faccia per non gridare, come avvenne la tragica notte del suo assassinio secondo suo marito, se l’era messo già una volta. Circa un anno prima, dichiara Sonia, Barbara in presenza dei due mariti a casa degli zii le aveva raccontato di aver usato un cuscino per tapparsi la bocca durante un litigio con Roberto. Era per non farsi sentire dai bambini, avrebbe affermato Barbara. Il Presidente della Corte, Giancarlo Massei, ha chiesto delucidazioni in merito. Non sarebbe stato più semplice smettere di gridare o tapparsi la bocca con un mano? Non è una cosa un po’ strana tapparsi la bocca con un cuscino per impedirsi di urlare? Sonia ha confermato la certezza del suo ricordo. “Noi siamo ancora una di quelle famiglie con dei sani valori” ha affermato categorica. Lei Barbara la conosceva bene, e quando andava a trovare la nonna a Compignano si fermava a farle un saluto. Che il padre di Barbara era stato da Roberto, suo cugino, per intimargli di smettere di trattare male la figlia, no non lo sapeva. E ora che l’ha saputo? ha chiesto il PM Antonella Duchini. Non c’è stata risposta. Condividi