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di Alessandro Petruzzi Dopo la conversione in legge del decreto che “sgonfia “ i rimborsi,ancora una volta le aspettative degli utenti sul rimborso di somme pagate ingiustamente,sono andate deluse. Come è successo più volte nel passato,anche questa volta,un diritto sancito da una sentenza della corte costituzionale,è stato negato. Con la conversione in legge,avvenuta il 1 di marzo 2009,del decreto-legge n.2008 varato a dicembre,si vanifica di fatto il diritto al rimborso di tutti coloro che,nel passato,avevano pagato il canone di depurazione sulla bolletta dell’acqua,anche se non avevano usufruito del servizio,poiché il gestore del servizio idrico non aveva costruito il depuratore. Con la nuova legge,i gestori del servizio idrico integrato dovranno provvedere anche in forma rateizzata,entro il termine massimo di cinque anni,a decorrere dal 1 ottobre 2009,alla restituzione della quota di tariffa non dovuta riferita all’esercizio del servizio di depurazione. Sull’acqua c’è molta attenzione da parte dei cittadini,ma pochissima informazione istituzionale. I Sindaci,che sono proprietari delle aziende di gestione,che determinano le regole e le tariffe del servizio idrico,potrebbero utilmente convocare delle assemblee pubbliche con all’ordine del giorno la qualità e i costi del servizio idrico. La Federconsumatori dichiara la propria disponibilità a collaborare ad una diffusa e chiara informazione e mette a disposizione tutti isui sportelli per controllare le bollette dell’acqua e degli altri servizi,aiutando gli utenti che lo desiderano,a presentare reclami,azioni legali,incontri o semplicemente una chiara lettura della bolletta stessa. Alessandro Petruzzi Condividi