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di Nicola Bossi Nel giorno del parere delle Commissioni 2 e 3 sul Dap, la bibbia dei buoni propositi futuri di ogni assessorato regionale, ecco uscire con tanto di nome la più temuta delle opere in Umbria: il termovalorizzatore. Stavolta non c'è più il sospetto, l'ipotesi ma la nuda e cruda realtà. Nella relazione della seconda commissione, guidata dal presidente del Pd, Franco Tommassoni, si chiede esplicitamente l'istituzione di un termovalotizzatore in provincia di Perugia. Una richiesta che precede in ordine di tempo quel piano dei rifiuti che nessuno ha ancora visto o letto, ma che giace nel cassetto dell'assessore Lamberto Bottini. I segnali c'erano tutti per questa richiesta, dopo l'uscita del presidente del Pd, Maria Pia Bruscolotti, che aveva parlato di esigenza di termovalorizzazione in Umbria, per evitare una crisi alla napoletana entro il 2013. Il parere della seconda commissione ha ovviamente scatenato delle prime reazioni: il plauso della Cdl, del Pd e dello Ps mentre Rifondazione comunista si è trovata al momento sola a fare opposizione a questa opera. In Commissione mancavano altri due potenziali - potenziali non vuol dire certi - oppositori all'inceneritore: ovvero il Pdci di Fabio Carpinelli e i Verdi del presidente della 1 commissione Dottorini. La pattiglia dei no, che potrebbe essere riassunta, nella sigla La Sinistra L'Arcobaleno può contare su 5 voti contro i 25 dell'assemblea pronti a scommettere sulla termovolizzazione. Condividi