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di Nicola Bossi "Noi dobbiamo tutelare la vita a prescindere da tutto": lo hanno ribadito, in un incontro con Maurizio Rosi assessore regionale alla Sanità, i Presidenti degli Ordini dei medici di Perugia, Graziano Conti, e di Terni, Aristide Paci, sulla questione dell’accesso alle strutture sanitarie degli stranieri non in regola con le norme di soggiorno. “Il nostro dissenso – hanno detto Conti e Paci - è motivato da ragioni etiche e deontologiche legate all’esercizio della professione ed ai suoi delicati risvolti civili e sociali. Dovere del medico, deontologico prima ancora che giuridico – hanno sottolineato, è infatti la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona”. Rosi ha ricordato che la Giunta regionale si è pronunciata sull’argomento con l’auspicio che il Parlamento non giunga a varare questo provvedimento. "L’obbligo della segnalazione produrrebbe - spiega Rosi - un inevitabile effetto deterrente all’accesso alle prestazione sanitarie da parte di stranieri irregolari, con conseguenze non solo sul singolo individuo, ma anche sull’intera popolazione. Si possono fare esempi concreti derivanti dall’applicazione della norma – ha spiegato, come l’impossibilità di controllare fenomeni legati a malattie trasmissibili per cui esistono programmi di vaccinazione, rappresentando così un pericolo per la salute dei singoli e dell’intera comunità". Condividi