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PERUGIA - "Un’agricoltura forte ci aiuterà ad uscire dalla crisi e a ripartire, e quindi ‘gioielli’ come il vino e l'olio umbro, che non sono soltanto buoni per il palato, ma, come hanno dimostrato fior di ricerche mediche, fanno bene alla salute, contribuiscono a creare quella notevole qualità della vita nella nostra regione, che è e può sempre più diventare un potente vettore dello sviluppo turistico". Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria Carlo Liviantoni, inaugurando stamani a Milano, con l’amministratore unico dell'Agenzia di Promozione Turistica dell’Umbria Stefano Cimicchi, lo “stand” dell'Umbria alla “Bit” (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano. “L’Umbria - ha sottolineato Liviantoni - è in grado di offrire al turista che viene in Umbria un’offerta generale ad ampio spettro, di regalargli emozioni uniche, che solo questa regione, con le sue specificità, sa dare”. Il “vernissage” del padiglione umbro (una semplice struttura rettangolare, con un palcoscenico sul quale si svolgono dibattiti ed eventi, arricchito da un fondale mobile di pannelli fotografici ed uno schermo per le proiezioni, ed una platea con tavolini e sedie per il pubblico e le degustazioni di prodotti tipici) si è tenuto all’insegna di un “aperitivo musicale” a cura del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto con Antonella Poli al pianoforte e la soprano Tania Bussi, al quale è seguito il convegno “Io vado per la mia strada. E tu?”, promosso dalle “Strade del Vino e dell’Olio dell’Umbria". Moderato da Massimiliano Ossini, conduttore di “Linea Verde” della Rai, al convegno hanno partecipato Avelio Burini, coordinatore regionale delle “Strade”, e i presidenti della “Strada dell’Olio Dop Umbria” Giuliano Nalli, della “Strada del Sagrantino” Mauro Colonna, di quella dei vini etrusco-romana Fabrizio Bellini, e Simona Fabrizi in rappresentanza della “Strada dei Vini del Trasimeno”. “La nostra ‘filosofia’ - ha detto Avelio Burini - è quella di promuovere insieme il settore vitivinicolo e quello olivicolo come un unico prodotto, che dà il senso all'enogastronomia dei nostri territori e rappresenta un prodotto turistico integrato”. “L'olio - ha detto Giuliano Nalli - è il punto focale, un attrattore di significati che unisce, come a Trevi, gastronomia, storia e cultura: una immagine integrata del territorio attraverso l’olio - ha aggiunto - e la prova di come i territori cosiddetti ‘minori’ possono dare un importante contributo all’economia in tempi di crisi”. “Le ‘Strade’ sono un momento per riscoprire le eccellenze umbre”, ha detto Simona Fabrizi, e Fabrizio Bellini le ha definite “un’occasione unica per promuovere il nostro territorio”. Nel corso del convegno, è stata presentata una pubblicazione (un formato “tabloid” con foto e testi) a cura del Coordinamento regionale delle “Strade del Vino e dell’Olio”. “Ciò che spinge a visitare l’Umbria e a tornarci - si legge nell’editoriale - è la possibilità di attuare un vero e proprio percorso dei cinque sensi: udire suoni e rumori dimenticati, vedere la bellezza vera, toccare i tesori di un passato lontano, gustare i cibi e le bevande della tradizione, aspirare le diverse fragranze delle stagioni che si susseguono”: una esemplificazione di quell’ “Umbria: scopri l’arte di vivere”, slogan o “claim” dell’Umbria alla “Bit” di quest’anno. A cura del Coordinamento delle Strade, è seguita una “performance” teatrale a cura del gruppo “Koiné”, specializzato in questo tipo di rappresentazioni: il pubblico è stato messo in grembiule bianco davanti ad una spianatoia, con farina, acqua, vino, olio, spatola e coltello, a provare dal vivo l’emozione di impastare e tagliare strangozzi. “Tutti con le mani in pasta”, suonava il titolo della rappresentazione. Ed è stato proprio così. Condividi