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Che sia proprio il giorno di San Valentino quando Giacomo Silenzi, ex fidanzatino di Metz e coinquilino nella casetta in via della Pergola, viene chiamato a deporre in aula è pura coincidenza. Del resto, ad ascoltare le dichiarazioni del ragazzo, la loro non era una vera e propria storia semmai un inizio di storia. Parla lentamente, a bassa voce, quasi a voler dosare con la massima parsimonia le parole Giacomo, capelli rasati, pullover nero ed un orecchino che spicca. Il PM Manuela Comodi, lo invita più volte a parlare più forte. Ma non è tanto una questione di volume. L’esame davanti ad una Corte è pur sempre un esame. Da parte di Giacomo non ci sono indiscrezioni, né aneddoti particolari su Metz. La loro storia sembra stare tutta in un pugno di momenti. Un’uscita alla discoteca Red Zone a metà ottobre, un bacio, una notte insieme e da lì una frequentazione in cui, forse perché troppo breve, non si è approfondita la conoscenza fra i due, come sottolinea Silenzi. Cose che capitano a vent’anni. Ma il processo non lo fanno i ventenni. E’ un pubblico di adulti che passa al vaglio la vita di un gruppo di ragazzi e questo incide. Da lì, forse, i “silenzi” di Silenzi. La sua e di Metz, comunque, una quasi relazione. Durante il ponte dei morti di tre giorni solo un sms. E’ Giacomo che chiede a Metz se può ritirare le lenzuola rimaste appese fuori ed annaffiare le piante in casa. Cinque piantine di Marijuana, ma solo a scopo ornamentale butta là il ragazzo provocando uno scoppio di ilarità in aula. Metz risponde “ok” e finisce lì. La notizia della morte di Meredith Giacomo la apprende in treno, il 2 novembre. Sono circa le 14,30 e lui sta tornando, insieme a Stefano Benassi, da una visita alle famiglie a Porto San Giorgio. Gli dicono che Meredith è morta. Che è stata uccisa. Lui non commenta, non chiede. Si chiude in un silenzio che descrive come un momento di disorientamento, di comprensibile confusione. Anche sulla vita in via della Pergola non è prodigo di particolari il ragazzo. Le cene con le inquiline del piano di sopra, qualche spinello. Anche Metz sì, "mi sembra una volta". E le altre ragazze? "Sì, un paio di volte". E poi quella volta che venne Daniel De Luna, un suo amico che studia a Roma. A Daniel piaceva Amanda, l’aveva già conosciuta durante un compleanno. Quella sera al Red Zone, la prima sera di Giacomo e Metz, ci fu un bacio anche tra Daniel e Amanda. Una volta a casa Metz passò la notte con Giacomo, Daniel con Amanda. Di queste cose lui ha parlato alla stampa inglese. Due o tre interviste, racconta. Il suo coinquilino Stefano Benassi, 23 anni, vive a Perugia da 4 e studia comunicazione. Lui, come gli altri, ha conosciuto Rudy Guede sul campetto da basket di piazza Grimana, Fortebraccio per la toponomastica. Con Rudy ci sono state un paio di occasioni d'incontro da parte dei ragazzi di via della Pergola, riferisce Stefano. Un’uscita al Red Zone, era un sabato sera, e una volta Rudy è passato a vedere la formula uno. Che “A Rudy piaceva Amanda” Stefano lo seppe dagli altri due suoi coinquilini Giacomo Silenzi e Marco Balzani. Rudy chiese loro se Amanda fosse già impegnata. Condividi