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Saranno oltre 15mila i lavoratori umbri del comparto scuola chiamati ad esprimere il proprio voto dal 4 al 12 febbraio per il referendum indetto dalla Flc-Cgil a livello nazionale in tutti gli istituti scolastici del Paese (in Umbria sono 178) sul nuovo contratto nazionale, siglato dal Governo con Cisl, Uil, Snals e Gilda, ma senza la Cgil. Un contratto che – come hanno ribadito stamattina in una conferenza stampa Amedeo Zupi e Giuliana Renelli della Flc-Cgil dell'Umbria – anziché aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori della scuola, tanto più in una fase di crisi come quella attuale, lo riduce ulteriormente. “E' la prima volta nella storia della nostra categoria che la Cgil non firma un rinnovo contrattuale – ha spiegato Zupi – ma come si fa a firmare un contratto che porta danni anziché benefici? Come si fa ad accettare queste cifre dopo aver detto unitariamente per mesi che le risorse previste dal Governo erano insufficienti? Ebbene, gli altri sindacati che il 30 ottobre erano a Roma con noi nella più grande manifestazione della storia della scuola in Italia, quello stesso pomeriggio firmavano un accordo separato con il Governo che contraddice in tutto gli impegni che avevamo precedentemente assunto con la categoria. E allora ci chiediamo – ha aggiunto il segretario generale della Flc regionale – perché solo la Cgil viene accusata di avere Governi amici?”. Le ragioni specifiche della mancata firma della Cgil le ha ribadite Giuliana Renelli, responsabile del comparto scuola per la Flc regionale, sottolineando che oltre al misero incremento economico (77 euro lordi per il personale docente e 54 per quello Ata), “pari a malapena alla social card”, ha osservato Renelli, “non c'è nessuna risposta agli impegni che erano stati assunti in categoria già nel precedente biennio”. E poi ci sono le risorse per la contrattazione decentrata, che “vedono addirittura una diminuzione dei fondi a disposizione delle scuole per i contratti di istituto”. Queste, in estrema sintesi, le ragioni che hanno spinto la Cgil a chiamare i lavoratori ad esprimersi democraticamente in prima persona sull'accordo. “Il referendum avremmo voluto farlo unitariamente e lo abbiamo chiesto a Cisl e Uil – ha osservato ancora Amedeo Zupi – ma non ne hanno nemmeno voluto parlare. Quindi lo faremo da soli garantendo la massima trasparenza possibile. Se i lavoratori diranno sì all'accordo noi saremo pronti con la penna in mano a firmare, ma se diranno no chiederemo alle altre organizzazioni di ritornare a discutere i termini dell'accordo”. Le operazioni di voto si concluderanno il 16 febbraio con lo scrutinio che sarà effettuato nelle due sedi provinciali della Cgil da un comitato di garanzia presieduto da soggetti esterni all'organizzazione. L'apertura dei seggi, mercoledì 4 febbraio, sarà accompagnata a Perugia da un'iniziativa pubblica di dibattito con il segretario generale nazionale della Flc-Cgil, Domenico Pantaleo. L'iniziativa si terrà presso la Fondazione S.Anna, in viale Roma, con inizio alle ore 15.30. Condividi