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Il mercato immobiliare non abbassa sufficientemente i prezzi delle case e gli italiani non comprano. E’ Nomisma a rilevarlo nel III Rapporto sul Mercato Immobiliare 2008. “Nel quadro di recessione fornito proprio dall’Ocse - ha spiegato il presidente di Nomisma Gualtiero Tamburini - le famiglie si chiudono a riccio, contraggono i consumi e evitano di investire anche nel mattone, storicamente considerato un bene di rifugio”. Nel primo semestre dell’anno il calo delle compravendite nelle 13 gradi aree urbane monitorate dal centro studi e’ stato del 14%. A risentire maggiormente del calo sono le citta’ di Bologna, che registra un taglio medio dei prezzi reali del 7,7% su base annuale, e Milano con un -5,6%. Il Sud ancora tiene, l’Italia sembra divisa tra un Mezzogiorno dove ancora i prezzi tengono, e un Centro-Nord dove arretrano. Ma anche al Sud i dati preludono a cali che si prevedono per il primo semestre 2009. Il calo dei prezzi registrato quest’anno nel mercato immobiliare, secondo il presidente di Nomisma, è il risultato del “braccio di ferro tra i pochi compratori e i molti venditori”, e nel 2009 dovrebbe ampliarsi, fino ad arrivare a circa il 5 per cento. “Nelle grandi aree urbane, però, la flessione potrebbe essere più forte e nell’ordine dell’8-10 per cento”, spiegano gli analisti di Nomisma. Il mercato è in grande sofferenza. In calo anche gli investimenti nel settore costruzioni, la prima volta da nove anni: -1,1%, percentuale che potrebbe passare al -1,5% nel 2009. Flettono le nuove costruzioni residenziali del 2,8% e, in linea con un trend in atto dal 2005, flettono gli investimenti in opere pubbliche del 3,7%. A soffrire sono soprattutto le abitazioni, mentre ‘tengono’ i prezzi di uffici e negozi. Il mercato, rileva Nomisma, ha “due velocità corrispondenti, la prima, agli immobili di qualità per i quali l’offerta è minore e la domanda più solida, la seconda agli immobili senza qualità, con elevata offerta e bassa domanda”. Interessante anche l’aumento dei cosiddetti sconti, che rappresentano il vero calo di prezzo, quello che ufficialmente non risulta dagli opuscoli pubblicitari delle agenzie immobiliari o dagli annunci nei giornali specializzati. Ebbene all’atto della compravendita tali “sconti” raggiungono il 12,5% per le abitazioni usate, 7% per le nuove, 13% per gli uffici e 12% per negozi e capannoni. Mentre i prezzi ufficiali, al netto dell’inflazione, sono calati in media del 2,5% nell’ultimo semestre e del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda le erogazioni dei mutui per l’acquisto di abitazioni, infine, sono calate del 5,3% in un anno. Il 2009 viene definito un “anno problematico”. Nomisma ipotizza una ripresa delle transazioni, se tutto va bene, solo nel 2010. Condividi