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di Nicola Bossi Enrico Melasecche, consigliere regionale dell'Udc, l'ultimo rimasto dopo la diaspora verso Forza Italia, ha l'idee chiare sul suo ruolo e sul quello dell'Udc. Iniziamo con Terni, la sua città di riferimento dove ammette che non ci sarà nessun rapporto almeno al primo turno con Pdl e Pd e alleati. "Io sono stato il maggiore oppositore del sindaco Raffaelli ma non erano attacchi all'uomo ma alla gestione della cosa pubblica. Terni vive un momento di difficoltà incredibile. Ma il centrosinistra ha deciso con la candidatura di Di Girolamo di volere continuare sulla scia disastrosa degli ultimi 10 anni. Disastrosa perchè basta pensare al fallimento delle farmacie comunali - da otto anni in deficit che pagano i cittadini -, all'inchiesta sull'inceneritore, al traffico, all'Asm e al fatto che tenere in vita i boc - buono ordinari del comune - si è dovuti vendere il mercato coperto. Nel 2010 cosa venderanno per continuare a pagare questi prodotti di finanza derivati?" Uno scenario disegnato così, non può a sua volta avere dei risvolti chiari. "Andremo da soli come Udc e io ricevo pressioni notevoli per impegnarmi come candidato sindaco. Stiamo lavorando per creare una Udc sempre più forte e possibilmente con altre liste di appoggio. Non partiamo sconfitti: Baldassarre non ha nulla di deciso almomento nè il programma nè la squadra. E Di Girolamo pagherà dazio per la gestione passata". Fino a qui Terni. Poi c'è Perugia e la sua provincia. Dove l'essere al centro potrebbe consentire delle alleanze mirate. "Bisogna essere chiari: qui nessun pensa ad Umbria modello laboratorio per un'alleanza tra Pd e Udc. Le difficoltà sono molte: a partire dalla presenza di forze comuniste con i loro simboli. A Spoleto, Foligno e Gualdo Tadino, dove c'è a quanto sembra voglia di fare qualcosa di nuovo, ci sono rapporti interessanti con il Pd per rilanciare dei territori che hanno bisogno di un'azione positivo e innovativa. Ma nulla è definito. Bisogna lavorare veramente tanto e in poco tempo per trovare delle soluzioni che possano fare da collante". Perugia invece non avrà l'appoggio dell'Udc. "Abbiamo celebrato, domenica scorsa in solitario, i novant'anni di Don Luigi Sturzo ai "liberi e forti". Per quanto siano trascorsi novantanni dal federalismo solidale al proporzionale e al mantenimento preferenza, ha legami precisi con quell'appello per cui su quei valori continuiamo a lavorare per il bene del paese". Un pensierino anche alle regionali. "Io sono convinto che si tornerà a 30 consiglieri contro i 36 previsti dallo statuto. Io sono contrario a questa ipotesi, perchè se si vuole spendere meno per la politica, basta dare uno stipendio da 3mila euro al mese ai consiglieri e non di 6mila passa". Condividi