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di Isabella Rossi Prima udienza del nuovo anno nel processo per l’omicidio di Barbara Cicioni che vede come unico indagato il marito, Roberto Spaccino. Ieri mattina i testi chiamati a deporre erano Claudia Argentini, moglie di Stefano Spaccino, Marcello Spaccino, cugino dell’imputato e i suoi genitori: Gerardo e Rita. In quasi dieci ore di esame i familiari hanno raccontato quella notte funesta, rivelando circostanze inedite e fornendo dettagli, particolari e tempi che non sempre hanno coinciso fra di loro e con le dichiarazioni rilasciate ai carabinieri nei verbali redatti a breve distanza dal fatto. Tra Roberto e Barbara solo “litigi normalissimi come succede ad ogni coppia, niente di grave” ha dichiarato Claudia Argenteri. Ma nel verbale del 6 giugno 2007 la stessa narrava di un episodio riguardante un forte litigio tra Roberto e Barbara di cui lei e suo marito, che abitano nel caseggiato di fronte alla villetta di Compignano, avevano udito le urla. In quell’occasione sentirono anche i bambini piangere, dichiarava Claudia. Circostanza dapprima negata ieri in aula e poi riaffermata dalla teste. E ancora: “Non la sopporto più”, “ Io questa prima o poi l’ammazzo”, “Che ci facciamo con una così?” Queste le parole che Roberto usava rivolgere a sua moglie, sempre secondo la dichiarazione a verbale rilasciata dalla cognata. Parole che ieri la teste, che guardava dritto davanti a sé nel vuoto, volgendo solo raramente il capo verso il PM, ha affermato di non ricordare. Si parla del distillo, l’operazione di pulitura dei filtri che in una lavanderia si rende periodicamente necessaria. Erano Roberto e Barbara ad occuparsene, ha riferito Claudia aggiungendo che “il distillo non è mai stato fatto di notte”. Particolare non da poco visto che Roberto ha dichiarato di essersi allontanato da casa la sera dell’omicidio di sua moglie proprio per poter effettuare la suddetta operazione. Ma mentre nel verbale la cognata afferma che Roberto avrebbe già potuto effettuarlo prima di tornare a cena, in aula non ricorda di aver fatto ai carabinieri tale dichiarazione. Tornando alla sera dell’omicidio Claudia ricorda di essere entrata nella stanza dei bambini dove c’era già sua cognata Valeria. Filippo era in canottiera e slip. “I bambini andavano a letto sempre con la canottiera perché sudavano”. Questa circostanza le sarebbe stata raccontata a Claudia dalla stessa Barbara. Ma due fatti la smentiscono. Il PM, Antonella Duchini, ha riferito che Roberto dichiarò a lei di aver messo il pigiama ai bambini quella sera. Proprio Filippo, come confermato da diverse testimonianze, sembra avesse l’abitudine di indossare sempre il suo pigiamino. Quando viene chiamato a deporre Gerardo Spaccino è già pomeriggio inoltrato. Di quella notte il teste ha raccontato di essere entrato in garage prima dell’arrivo del 118, dopo essere stato per brevissimo tempo nella camera da letto dove si trovava il corpo di Barbara. In quel frangente avrebbe acceso la luce del garage e chiuso lo sportello del furgone che aveva trovato aperto. Tale dichiarazione, tuttavia, sembra essere in contraddizione con quella fatta da sua moglie,la signora Rita Proietti Alunni, ultima teste dell'udienza di ieri. Quella sera, ha riferito la signora, suo marito le disse che in garage la luce era accesa e la porta era aperta e che lui voleva accertarsi se (i ladri, ndr) fossero entrati anche lì. Dalla sua testimonianza, inoltre, emergono fatti nuovi. Il 24 maggio Barbara e Roberto, insieme ai due bambini, erano stati a pranzo a casa sua. Barbara quella mattina era andata all’ospedale di Marsciano per una visita. “Durante il pranzo (Barbara, ndr) disse a Roberto che non avrebbe potuto andare a lavorare e Roberto le disse che avrebbe potuto smettere del tutto”, ha riferito Gerardo. In altre parole Roberto sapeva che sua moglie, all'indomani non sarebbe andata al lavoro. Ma se Roberto già dall’ora di pranzo era a consapevole di questo fatto, perché tornare in tarda serata a fare il distillo visto che, secondo quanto dichiarato da sua cognata Claudia, tale operazione veniva effettuata normalmente di giorno? Alla luce di tali affermazioni sembra inspiegabile come quella sera, secondo quanto riferito dall'imputato, possa essere stata la stessa Barbara a chiedergli di recarsi alla lavanderia per effettuare il distillo, in modo da allegerirle il lavoro per il giorno seguente, dal momento che lei al lavoro prima del parto non ci sarebbe più tornata. Condividi