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Una settimana lavorativa formata da tre-quattro giorni, ad orario pieno, è il resto a riposarsi a casa oppure ad affrontare interamente gli impegni familiari. Il ritorno al lavorare meno per lavorare tutti ha due grandi obiettivi: il primo, mantenere in vita nonostante la crisi i contenitori che danno lavoro. La loro chiusura, la loro sparizione seppur a tempo dal mercato potrebbe produtte dei danni irreversibili. Il secondo obiettivo è di natura: un uomo che non lavora spronfoda in una grave crisi personale e sociale, non ha obiettivi e perde sempre di più la sua capacità forza-lavoro. In Umbria sono quasi 10mila i cassintegrati e i licenziati: un esercito destinato a crescere dato che l'onda per il momento a colpito esclusivamente le grandi aziende con più di 50 dipendenti. La seconda mareggiata toccherà le aziende familiare: quelle che con 3 dipendenti. Ferrero giustamente, conoscendo, il tessuto dell'Italia di Provincia spinge per far adottare questo proposta a tutti i livelli occupazionali. Certo lavorando meno, si guadagnerà meno: purtroppo è questo il limite. Ma si cerca di guardare al futuro quando e se questa crisi finirà. Condividi