UMBRA OLII.jpg
A due anni dalla strage della Umbria olii, avvenuta a Campello sul Clitunno, non si è aperto ancora nessun processo ufficiale per accertare le cause che hanno provocato un rogo devastante dove persero la vita quattro operai della ditta umbra specializzata nella manutenzione di impianti. Nel giorno della commemorazione a Campello sul Clitunno si è voluto rivivere i tragici momenti di due anni fa. Il sindaco Pacifici e il Comitato contro le morti sul lavoro hanno mostrato ad una folta platea di istituzioni locali e sindacali i reportage giornalistici sull'esplosione. Immagini dure, difficili da digerire e che a due anni di distanza provocano ancora il pianto in quelle famiglie che hanno perso un genitore, un marito e un figlio. Fiorella Grazielli, vedova di Giuseppe Coletti, ha voluto per il secondo anno consecutivo lanciare un appello in nome della giustizia per fare in modo che certe tragedie sul lavoro non vengano liquidate con il più classico "sono cose che purtroppo possono accadere". Leggo il mio secondo appello - spiega Fiorella Grazielli - perchè voglio sapere la verità su questa strage. Come gli altri familiari sono in cerca di una giustizia. Giustizia per me vuol dire un processo veloce visto che da due anni ancora non c'è un procedimento ufficiale. Giustizia per me vuol dire che questi avvenimenti siano di monito a tutti al fine di non farli accadere più in nessuna parte d'Italia. Giustizia vuol dire non sentirsi dire che chi è morto è colpevole della sua morte, anche se nessuno gli ha detto quello che poteva o non poteva fare sopra quei silos che appartenevano ad altri. Io sono sola da due anni quando chiudo la porta di casa mia. Spero che questa solitudine non cada nel dimenticatoio". Dopo Fiorella Grazielli ha preso la parola l'onorevole Giuseppe Giulietti che da tempo si batte sia per un'informazione libera che per una nuova normativa sulla sicurezza nei posti di lavoro. "E' ora di finirla - spiega Giulietti - nel definire le morti sul lavoro come morti bianche. Perchè sono queste le morti più sporche e più lorde di terrori che la storia abbia mai visto. E purtroppo invece di contrastarle c'è un clima governativo che va a ridimensionare addirittura anche le sanzioni per chi provoca direttamente o indirettamente queste tragedie. Non sentirete mai dire da questo governo che bisogna agire con tolleranza zero nei cantieri, nelle fabbriche e negli altri luoghi di lavoro". Condividi