"Bisogna mettere da parte un pezzo di noi stessi, del nostro vissuto, pur di ridare gambe ad una sinistra unita. Se il mio segretario mi chiedesse di lasciare il Consiglio comunale di Spoleto, per fare altre cose in sezione, io dire di sì. Perchè o facciamo l'unità o tra qualche anno la Sinistra non esisterà più da nessuna parte". Gianpiero Calabresi, consiglier del Pdci di Spoleto, è uno di quei vecchi compagni che non ha mai smesso di domandarsi: "sarò in grado di rappresentare i valori del mio credo e risolvere i problemi della gente?". E uno di quelli che per la questione morale ha lasciato la maggioranza che ora è formata da un monocolore del Pd con l'appoggio sparuto di qualche socialista. Insomma è un consigliere vero che ha sposato la causa dell'Unità a tutti i costi. Anche se il suo segretario regionale un po' frena su questa argomento. Ma Calabresi giustifica anche lui. "A quel tavolo della sinistra c'è chi ha posizioni più indirizzate a fare subito e chi invece vuole vederci bene perchè rappresenta sempre un pezzo di storia importante di questo nostro paese che deve essere tutelata. Ma il processo è ormai irreversibile. L'unità andrà avanti comunque e nonostante tutti perchè è la gente che lo chiede. Vuole una forza che sappia parlare di onesta, legalità, tutela ambientale e diritti per chi lavora". Gianpiero Calabresi spiega anche perchè lui, insieme ai compagni del Prc, di Sd e di Uniti a Sinistra, ha deciso di velocizzare la pratica unitaria. "A Spoleto c'è bisogno di unità della Sinistra più che in altre parti dell'Umbria. Qui viviamo una situazione di minoranza, una deriva centrista, un cattolicesimo che occupa spazi. Ma qui c'è una tradizione di sinistra che cova sotto la cenere e che deve essere riportata alla luce. Per arrivare al 30 per cento. Io ho deciso di fare il primo gruppo consiliare de La Sinistra-L'arcobaleno" Condividi