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Ieri sera al Tavolo regionale c'è stata una fumata nera. Cosa vuol dire: che è tutto rimandato, compresa la conferenza programmatica, oppure è solo una situazione di stand-bye tra voi vertici regionali? "La riunione è terminata assumendo la decisione della necessità di un ulterire apprpfodimento politico per i giorni prossimi. Purtroppo l'assenza dei Verdi, con motivazioni che sfuggono ai più, ha determinato una situazione difficile a cui si sono accodati i rappresentnti del Pdci (Carpinelli, Bartolini e Mascio). I rappresentanti dei Comunisti Italiani, come pregiudiziale hanno messo la necessità di decidere prima di tutto la coalizione nella quale La Sinistra-L'Arcobaleno deve stare. Per loro l'alleanza con il Partito Democratico è sacra, a prescindere. Tutto questa senza sentire preventivamente i territori e la lo storia politica. Senza tenere conto che spesso, troppo spesso il Pd e la prima colonna degli industriali. L'altra discriminante sono state le eleggi elettorali in discussioni a livello nazionale e regionale. Come se il tavolo umbro avesse una possibilità reale di incidenza in merito alla disccusione in atto sulla legge elettorale nazionale. In merito a quella regionale, data la complessità della materia, è necessario un approfondimento non certamente occasionale e che comunque non può che ripartire da una modifica dello statuto regionale che riporti il numero dei consiglieri umbri al numero di 30 contro i 36 deliberati per la prossima legislatura. Restando sulla legge elettorale, che sia scoppiato il bubbone senza una vera proposta di sbarramento, di proporzionalità o meno, del testo che verrà? "E' del tutto incomprensibile. Infatti avevamo deciso già da luglio che la priorità politica fosse quella di darci una caratterizzazione programmatica, fissando un appuntamento regionale. Concordammo che la sinistra avrebbe dovuto porsi il problema della rappresentanza del lavoro, ma anche di contribuire alla riforma della politica. Per questo individuammo quattro tematiche centrali: 1) il lavoro e lo sviluppo economico regionale, 2) le politiche sanitarie, 3) le politiche sociali e della sicurezza urbana, 4) le politiche ambientali e dei rifiuti. Tutte questioni centrali che determinano la condizione materiale della vita di centinaia di migliaia di lavoratori, pensionati, precari e giovani donne dell'Ummbria. Adesso invece i Verdi e il Pdci, ribaltantando queste decisioni voglioni imporre un confronto tutto politichese. Sulle leggi elettorali. Certo importanti, ma distanti migliaiia di chilometri dalla preuccupazione dellsa nostra gente". La fumata nera sul nuovo soggetto politico sembra ch sia arrivatsa proprio nel momento migliore a livello locale e nazionale de LA SINIsTRA-L'ARCOBALENO. Quanta è stata determinata dai personalismi e dalle incertezze politiche di taluni gruppi? Temo molto però c'è una grande spinta nelle città e sui territori all'unità, al coordinamento e all'azione comune. Se esiste una difficoltà regionale questa è controbilanciata da decine di situazioni positive. Che spingono alla costituzione de La Sinistra-L'Arcobaleno. Una operazione che il Prc sollecita e incoraggia. Quali sono le mosse future per il Prc dopo questa sospensione del progetto voluta da Verdi e Pdci. "Lunedì 14 si riunirà l'ufficio politico regionale del partito per analizzare la situazione ma è certo che non ci arrenderemo di fronte a queste difficoltà prevedibili. Credo che sia necessario riportare serenità e chiarezza tra le singole forze politiche e Rifondazione chiederà incontri bilaterale a tutti quei partiti della sinistra umbra, per sciogliere i nodi e proseghuire il percoro unitario. Condividi