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di Antonella Battelli* Fino a quando abuserete della pazienza delle donne? Delle donne e degli uomini che intendono accogliere in maniera consapevole, responsabile il proprio figlio o la propria figlia? Chi chiede a gran voce di rivedere la legge sull'aborto appena ieri appoggiava e sosteneva la guerra preventiva infischiandosene dei bambini che sarebbero morti a migliaia? Chi si prepara a chiedere "nuovi limiti all'aborto terapeutico? E non ha mai speso e non spende una sola parola per esigere a gran voce che si abbattano sostanziosamente le spese militari per consentire campagne di informazione sulla contraccezione. Chi si affanna ad imporre ai genitori un figlio condannato alla sofferenza, e non si è mai preoccupato di urlare contro i ricchissimivinquinatori, gli stessi che appestando l'aria e l'acqua e la terra provocano alterazioni geniche che fanno nascere figli malformati. Noi, che oggi ci opponiamo alla loro arrogante ipocrita politica di revisione della Legge 194, siamo le stesse e gli stessi che 37 anni fa strappammo migliaia di disperate alle mani di ostetriche e medici clandestini. Ci siamo ancora e siamo ancora più forti, più numerose, più agguerrite. Preparatevi a tremare perché useremo tutte le armi di cui le donne dispongono contro i vostri tentativi di limitazione dei diritti delle donne e degli uomini di questo Paese. Preparatevi a disperarvi perché presto, all'unisono, le piazze rimbomberanno delle nostre voci, smetteremo di lavorare, bloccheremo consumi, fabbriche, scuole, autostrade, chiese, ospedali. Preoccupatevi, piuttosto, di usare tutta la vostra cattolicissima pietas per cercare quei fondi che permetteranno di finanziare la ricerca contro le malattie provocate dai danni ambientali, per salvare dalla fame e dalla sete i 30 mila bambini che muoiono ogni giorno nel mondo, per fornire alle madri e ai padri lavoro e supporto perché possano non rinunciare ai propri figli, per diffondere la cultura della contraccezione tanto osteggiata in tutto il mondo dalla Chiesa cattolica. Di questo hanno bisogno oggi le donne e gli uomini di questo Paese. il 31 gennaio è il primo giorno in cui vi mostreremo cosa siamo capaci di fare. Non abusate della nostra pazienza. Non vi conviene. *lettrice di Umbrialeft e membro di Civiltà Laica Condividi