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di Maurizio Troccoli La missione di Natalie, amica di Meredith, era di aiutare gli inquirenti ad individuare il nome dell'assassino. Ma il gip Claudia Matteini questa mattina ha respinto la richiesta del pm Giuliano Mignini di ascoltare la ragazza ed altre tre persone, nella formula dell'incidente probatorio, perché i ragazzi – secondo quanto sostenuto dallo stesso pm – sono facilmente reperibili. Vale a dire che possono essere ascoltati durante il processo. Mentre è stata accolta la richiesta di esame probatorio finalizzata a vagliare il materiale presente nell''hard disk dei computers di Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Meredith Kercher. Fino ad oggi era stato esaminato solo il computer di Raffaele Sollecito, sui quali esami la polizia postale ha confermato che la notte del primo novembre (data dell'omicidio) Raffaele non stava al computer, come invece affermato dagli avvocati della difesa che hanno dimostrato l'interazione umana con il pc, grazie ad una perizia di parte. Un passo indietro. Dopo il riesame dei tre indagati principali: Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Herman Guede, con cui è stata confermata la custodia cautelare in carcere, c'è stata la pausa natalizia. Ora riprendono le attività investigative degli inquirenti e quelle difensive. Il collegio difensivo di Raffaele Sollecito, capitanato dall'avvocato Luca Maori, secondo indiscrezione, pare stia mettendo a punto la richiesta di esame probatorio sull'impronta della scarpa che l'accusa addebita al giovane pugliese. Il giallo della scomparsa dell'impronta al momento del nuovo sopralluogo nella casa dell'omicidio aveva visto da un lato la difesa affermare che era “evaporata”, scomparsa, fatto questo che destava preoccupazione sulle modalità investigative, e dall'altro gli inquirenti che invece sottolineavano la normalità di un simile avvenimento vista l'irrepetibilità dell'esame. Nessuna novità di rilievo ad oggi sul fronte delle indagini della scientifica, né sul coltellino trovato lungo la strada adiacente alla casa del delitto, né sugli altri reperti recuperati. Ora si attende la seduta dell'esame probatorio che è stata fissata per il 21 gennaio, con cui saranno aperti i computer e clonate le memorie, e le sedute del processo che potrebbero svelare nuovi particolari grazie alle deposizioni delle amiche della vittima. Prima tra tutte la giovane Natalie che era stata ascoltata in questura nelle ore successive al delitto, insieme agli altri sospettati. Natalie ha raccontato di essere stata ascoltata dagli inquirenti e di essere partita per Londra nei giorni a seguire proprio perchè scossa dall'accaduto. Poi in un rapporto epistolare, via web, con un dipendente dell'Università per stranieri ha raccontato di alcuni particolari dell'interrogatorio in questura che apparivano strani. Ha detto che quando ha manifestato dispiacere per la triste morte dell'amica auspicando almeno che non avesse sofferto durante l'agonia, Amanda che era lì con lei, avrebbe detto che Meredith ha sicuramente sofferto molto perchè è morta a causa di una sola coltellata, fatto questo che ha determinato una lunga agonia. Non si era accorta probabilmente Amanda che di questi particolari non poteva che esserne a conoscenza solo l'assassino visto che il corpo della giovane londinese era stato visto solo dagli agenti della polizia giunti sul posto quella mattina. Queste confessioni sono state prontamente comunicate agli inquirenti dal dipendente dell'università per Stranieri e accolte dal Pm che a sua volta a richiesto al Gip la possibilità dell'esame probatorio per ascoltare le confessioni di Natalie. Questa mattina però il gip ha reso noto che non ci sono i presupposti per avviare l'esame probatorio vista la reperibilità dei giovani. Pertanto le loro testimonianze saranno ascoltate al processo. Condividi