di Lorenzo Zamponi.

La cosa più divertente della pantomima di queste ore degli appelli alla tenuta del governo, arrivati da chiunque, sindaci, commentatori, passanti (ieri il tg regionale veneto è riuscito a infilare appelli pro-Draghi anche in un servizio su un convegno sul volontariato a Vicenza e in uno su un convegno sulla montagna a Belluno, giuro, non scherzo), è che... dovrebbero rivolgerli a Draghi stesso.
Non c'è stato un voto di sfiducia, nessun membro del governo si è dimesso, nessun partito ha annunciato l'uscita dalla maggioranza. Il governo Draghi conta ancora sulla maggioranza record dell'89% del parlamento con cui è partito. L'unica cosa che è successa è che Draghi ha detto che se partiti e parlamento non la smettono di avere, ogni tanto, raramente, una volta ogni morte di papa, un'opinione propria, lui si dimette. Si dimette lui. Non lo sta mandando a casa nessuno.
Lo spettacolo inverecondo di queste ore è l'estremizzazione della retorica dell'uomo della provvidenza. (Oggi su Twitter c'era un giornalista che raccontava che la sua banca gli ha detto che se cade Draghi il suo mutuo crescerà di 300 euro a rata, e voglio dire, non solo è la bufala del secolo e i mutui non funzionano così, ma per di più, lo dico da persona che sta aprendo un mutuo, i tassi sono più che raddoppiati negli ultimi tre mesi, ed è la minore della mille rogne economiche che le persone normali hanno in questa fase, ma siccome al governo c'era Draghi, andava tutto bene.) Leggo giornali che parlano di "trattativa stato-partiti", come se i secondi fossero appunto la mafia che contratta favori e non i portatori del consenso su cui si basa la legittimità del primo. Siamo in una crisi di rappresentanza gigantesca, e non da oggi, ma c'è chi soffia sul fuoco per distruggere tutto. L'odio per il populismo grillino è dovuto proprio al fatto che il populismo è una risposta (spesso inefficace) esattamente alla domanda di rappresentanza. Non dev'essere possibile. Non si deve neanche pensare, che un'istanza popolare venga rappresentata nelle istituzioni e trasformata in legge. E chi lo fa, in modo ovviamente self-serving (GAC), come Conte, dev'essere massacrato. Non si deve poter fare. La politica è morta e guai a chi prova anche solo a mimarla. Si meriterebbero Giorgia Meloni al 70%, se non fosse che Meloni è una di loro, perfettamente a suo agio in questo meccanismo, e quindi l'ombrello proverbiale toccherebbe solo a noi.
 

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