Ripensare la sicurezza nei cantieri puntando su chi opera direttamente

Il culmine si è raggiunto quando a parlare di sicurezza è stato un magistrato.
Nonostante il nome d'impatto, quantomeno mediatico di Raffaele Guariniello, mi sono messo le mani nei capelli (virtualmente anche volendo) e mi sono detto che questa è la “prova provata” che la sicurezza nei cantieri, così come architettata in Italia, non esiste: è un'altra mossa tafazziana per farsi del male. E' la solita strategia di Quello che deve parlare di Questo e lo fa con Quell'altro, dicendogli: “guarda che se lui non lavora bene io ti metto in galera.” Ma, e stavolta “Grillo dicit” ci sta bene, non faceva prima Quello a parlare con Questo?
Il testo unico della sicurezza, e l'aggettivo “unico” mi fa sorridere pensando a tutte le modifiche sentenze circolari e leggine regionali che ci sono in proposito, manda tutti in procedura penale, anche perché, e stavolta mi sento il ministro di turno, “sulla sicurezza non si transige”.
Nei cantieri cerco di operare, come sempre, con buon senso e nel rispetto della legge, ma contro l'assurdo getto la spugna. A quel punto spero che dall'altra parte, eventualmente, ci sia un Guariniello che mi capisca, che comprenda come, onestamente, sia stato fatto di tutto per praticare la sicurezza nei cantieri, che contro il gesto ultimo umano di chi opera direttamente non c'è responsabilità che tenga, se non quella di chi sta difronte al pezzo. L'operatore è quello da preparare adeguatamente: dovrà essere formato e fornito di quanto necessario per lavorare in sicurezza. Guarinello ha parlato di Procura speciale per la sicurezza nei cantieri, cose dell'altro mondo. Da una realtà precisa, come sempre, si è partiti per la tangenziale verso procedimenti chiusi all'interno di faldoni, avvocati e tribunali.
Alle riunioni, che spesso faccio con gli operai dei cantieri, mi viene da dire che probabilmente verrà un'ispezione della ASL o dell'Ispettorato e che sono contento, perché oltre me, a controllare, ci saranno altre competenti persone. Alla fine, magari, si discuterà di un'interpretazione piuttosto che di un'altra, sempre meglio che parlare sopra un incidente dopo che è accaduto.
Un passo per ricostruire
Il controllo va bene, ma va decisamente semplificato l'impianto normativo, puntando ad una sicurezza rivolta principalmente all'operatore, che va formato più di qualsiasi altro soggetto, anche culturalmente. Le indicazioni in corso d'opera dovrebbero pervenire anche dai lavoratori, in un percorso inverso della sicurezza che dagli operatori arriva a chi coordina e progetta, in modo da mettere a punto ciò che non è prevedibile o verificabile. Propongo inoltre la formazione per i committenti che intraprendono un'opera edile, magari sotto forma di sintetico verbale.
E' quanto mai necessaria l'abolizione, ma questo l'ho già detto, di qualsiasi circolare e norma diversa da quella nazionale. Il procedimento penale dovrebbe essere limitato a casi di acclarata non applicazione della norma, che sarà, come detto, adeguatamente scremata.
A Guariniello lasciamo le sue indagini, che sono molto più importanti dei consigli che ha in testa in materia di sicurezza nei cantieri.
Paolo Felici
www.ediliziario.it

Recent comments
4 anni 49 weeks ago
5 anni 2 weeks ago
5 anni 2 weeks ago
5 anni 3 weeks ago
5 anni 3 weeks ago
5 anni 3 weeks ago
5 anni 3 weeks ago
5 anni 4 weeks ago
5 anni 4 weeks ago
5 anni 4 weeks ago