di Attilio Gambacorta // associazione culturale Umbrialeft

Domenica 25 aprile abbiamo ricordato l’insurrezione che ufficializzò la Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista. Oggi, 27 aprile, vogliamo ricordare l’anniversario della morte di Antonio Gramsci.

Il pensiero politico di Gramsci è presente nei principi della Costituzione: libertà, democrazia, uguaglianza sono ideali ai quali l’intellettuale sardo si è sempre ispirato. E come sappiamo la sua forte integrità morale, la sua determinazione influirono profondamente il dibattito politico dei suoi anni.

Il Concetto di democrazia progressiva; ovvero quell’accettare le maggioranze liberamente espresse, la rivendicazione del diritto di emancipazione delle classi sociali più deboli, l’egemonia del lavoro e dei lavoratori; furono alla base della svolta Togliattiana, ripresa poi, in modo sostanziale, nella nostra Costituzione.

Gramsci finì i suoi giorni in un letto della clinica Quisisana di Roma dove venne ricoverato in condizioni disperate il 21 aprile, dopo 11 anni di dure carceri fasciste.

Credo che Gramsci rappresenti uno degli intellettuali più importanti dell’intero patrimonio culturale italiano, per la profondità dei suoi concetti espressi in quella monumentale opera che ci ha lasciato: “I quaderni dal carcere” uniti dalle “lettere dal carcere”. Un esempio di letteratura innovativo, una testimonianza della profonda umanità mortificata nella drammaticità della prigionia, le vicissitudini di una solitudine vissuta con dolore e, nello stesso tempo, la speranza viva di un ritorno alla vita.

E Gramsci continua a vivere attraverso i suoi scritti ed il suo pensiero ancora attuali, in particolar modo nella nostra società che spesso cade nell’indifferenza, che, come ci fa capire, è “il male della storia”.

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